Migranti, per integrarli Reggio ingaggia coop e centri sociali

20 settembre 2016 | 15:38
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Migranti, per integrarli Reggio ingaggia coop e centri sociali

Il Comune attiva convenzioni: nel 2015 accolte oltre 700 persone

REGGIO EMILIA – Dopo l’appello del sindaco di Reggio, Luca Vecchi, agli altri Comuni per condividere lo sforzo dell’accoglienza dei profughi, il Comune capoluogo attiva la macchina per favorire l’integrazione dei migranti. Nei giorni scorsi infatti l’ente di piazza Prampolini ha emanato quattro determine dirigenziali sulle modalita’ di “integrazione sociale di persone inserite nell’ambito di programmi governativi di accoglienza per richiedenti di protezione internazionale”, con altrettante realta’ del terzo settore cittadino.

Gli atti prevedono in particolare delle convenzioni con la cooperativa Dimora di Abramo (realta’ capofila della rete di accoglienza) e a seguire: centro sociale “circolo Arci Sergio Stranieri”, cooperativa sociale l’Ovile e centro sociale Rosta Nuova, centro sociale “Orologio” e centro sociale “Catomes Tot”. In premessa di tutte le determine si ricorda che, durante il 2015, sono state accolte a Reggio 674 persone nei Centri di prima accoglienza (Cas) a cui si aggiungono altre 48 persone passate dallo Sprar (seconda accoglienza nell”ambito del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati).

Il Comune ha quindi manifestato “la volonta’ e la disponibilita’ a dare avvio ad attivita’ di volontariato finalizzate all’integrazione sociale”, impegnandosi “a sensibilizzare il territorio al fine di individuare attivita’ che possano essere svolte dai cittadini stranieri e che possano essere un primo passo verso l’avvicinamento reciproco di realta’ che diversamente non entrerebbero in contatto”. Tra queste “attivita’ culturali e di socializzazione, organizzazione eventi e attivita’ di cura dei beni comuni (pulizia e riordino aree comuni, cura del verde e degli orti sociali)”. Le attivita’, viene spiegato, prenderanno avvio in settembre. Tra gli oneri in capo alle cooperative e ai centri sociali ci sono invece, tra gli altri, la copertura, assicurativa, la formazione specifica e il tutoraggio ai profughi volontari, richiedenti o titolari della protezione internazionale.