Festareggio, tantissimi i reggiani: ma spendono meno

12 settembre 2016 | 19:21
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Festareggio, tantissimi i reggiani: ma spendono meno

Due milioni di incasso, più o meno come l’anno scorso, ma centomila persone in più (400mila). Costa: “Abbiamo “fatto” politica, non l’abbiamo solo ascoltata”

REGGIO EMILIA – Due milioni di incasso (erano due milioni e centomila l’anno scorso)  e 400mila persone (l’anno scorso erano state 300mila) e duemilaquattrocentosessantatré chili di tortelli, 396 di cappelletti, 4383 kg di pane, 52mila litri d’acqua: questi i primi numeri di Festareggio 2016, a cui aggiungere 26.200 pezzi di gnocco, 7417 kg di patatine e 1900 kg di porcini tanto per avere un’idea.

Si cominciano a tirare le somme di un’edizione che ha avuto un numero sempre crescente di reggiani, con i nuovi allestimenti, le nuove proposte di ristorazione e una programmazione di concerti di primissimo piano che si è fatta notare a livello nazionale. Anche se, visto l’incasso leggermente minore e l’aumento consistente di visitatori, viene da pensare che i reggiani abbiano frequentato molto la festa ma, pro capite, abbiano speso meno dell’anno scorso.

“Festareggio è cresciuta anche nella partecipazione. In festa quest’anno sono venute 400mila persone (l’anno scorso erano stati 300mila). Per 22 sere abbiamo visto i viali gremiti, con un crescendo di affluenza weekend dopo weekend. E il dato che dà maggiore soddisfazione è che è aumentata la presenza di giovani e giovanissimi. L’Arena spettacoli e il Madiba sono una scommessa vinta: la gestione affidata ad under 30 e una proposta varia e di alta qualità l’hanno resa un luogo da vivere tutte le sere e un punto di riferimento per i giovani in festa. I volontari restano sempre la colonna portante di Festareggio, che è una festa a cui contribuiscono tutte le generazioni. Senza di loro non si servirebbe neanche un tortello”.

Ma, oltre al bilancio enogastronomico c’è certamente quello politico, che non può che spettare al segretario Andrea Costa. “Beh, guardate, io misurerei il tasso di successo politico in base non ai grandi nomi che sono passati sul nostro palco, ma alle cose che sono proprio accadute a Festareggio quest’anno. Nell’anno del referendum, delle polemiche, la presenza gradita e visibile dell’Anpi in festa, ma soprattutto i ministri – e non ultimo il premier stesso – che passano a salutare i volontari allo stand, vuol dire un modo di vedere le cose molto reggiano, molto pragmatico, di cui andiamo orgogliosi. A noi teste quadre confrontarci piace: se abbiamo un’idea, ci investiamo sopra, non è che la custodiamo così com’è in una teca. Così il grande afflusso di pubblico per il confronto sul referendum, ma in generale una tenda centrale spesso in overbooking per ministri ma anche per amministratori locali, è davvero un ottimo segnale di salute per la partecipazione politica, che non si basa solo sulle mail lette. Poi, in tante occasioni, abbiamo “tirato giù dal palco” gli invitati, come è accaduto col ministro Orlando che ha incontrato i sindaci per affrontare il tema della sicurezza”.

Conclude Costa: “Insomma, abbiamo “fatto” politica, non l’abbiamo solo ascoltata. E credo che questo sia davvero la cosa più importante. E poi c’è il bilancio del cuore: quello della solidarietà. 3000 reggiani per Festareggio all’amatriciana. Ma anche le cene benefiche in favore di Apro onluns e della Fondazione Durante e Dopo di Noi. È un orgoglio per noi essere stati strumento per far vedere il lato più bello dei reggiani: quelli che non aspettano che qualcuno faccia, ma si rimboccano le maniche”.