Esplosione a New York, un reggiano: “Vivo lì sopra, fuori casa per 24 ore”

18 settembre 2016 | 19:01
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Esplosione a New York, un reggiano: “Vivo lì sopra, fuori casa per 24 ore”

Gazza e Soncini: “Eravamo a Times Square, strade bloccate e ambulanze ovunque”. Mauro Bigi: “Ero all’Ocolus di Calatrava, ho visto i vigili del fuoco. Pensavo a un incendio”

REGGIO EMILIA – “Io ho dovuto dormire in hotel perché l’esplosione è stata proprio davanti casa mia. Ero uscito di casa alle otto di sera (mezz’ora prima della deflagrazione, ndr). Ed è solo ora mi hanno fatto entrare (verso mezzanotte di ieri ora italiana, le sei di pomeriggio a New York, ndr)”.

Fra i reggiani che vivono e lavorano a New York c’è anche Federico Cutroni. La sua gelateria, Amorino, che appartiene a un franchising, gestito da altri reggiani, con sede a Parigi, è a Manhattan all’incrocio fra l’Ottava Avenue e la 18esima Strada a poche centinaia di metri di distanza da dove è avvenuta l’esplosione.

Federico, che ci manda una foto che dimostra che il suo appartamento è proprio sopra la zona dell’esplosione. La sorella, Federica, che lavora con lui nella gelateria, ha subito postato un messaggio su Facebook per fare sapere l’esercizio era aperto e e che stavano tutti bene: “Qui all’Amorino di Chelsea siamo al sicuro.. Continuiamo con il gelato”.

A parte Federico sono comunque diversi i reggiani a New York che in questo momento sono là per vacanza o che vivono nella Grande Mela che, più o meno direttamente, hanno avuto esperienza dell’esplosione di Chelsea in cui sono rimaste ferite 29 persone.

Ci sono per esempio, in viaggio di nozze, Massimo Gazza e Ottavia Soncini, rispettivamente sindaco di Boretto e vice presidente del consiglio regionale, che si sono sposati pochi giorni fa a Reggio. Raggiunti da Reggio Sera hanno detto: “Noi eravamo alla 46esima della Broadway a Times Square. L’esplosione è avvenuta alla 23esima. Circa un paio di chilometri più in giù. Non abbiamo sentito il fragore, ma ci siamo accorti che qualcosa era successo per il blocco delle strade e per l’elevato numero di macchine della polizia e delle ambulanze che passavano”.

A New York, in questi giorni, c’è anche un altro primo cittadino reggiano, il sindaco di Vezzano Mauro Bigi che ha detto a Reggio Sera: “A quell’ora ero alla stazione metropolitana del World Trade Center, Ocolus (firmata da Calatrava, a quasi 4 chilometri dall’esplosione, ndr). Ero ad aspettare mia figlia, di ritorno dal Yellowstone, dove è andata a lavorare per tre mesi per imparare l’inglese. Sono iniziate a suonare le sirene della polizia e a velocità incredibile sfrecciare lungo le strade, autoambulanze, vigili del fuoco. Abbiamo pensato ad un incendio”.

L’ordigno, fra l’altro, è scoppiato vicino alla sede dell’Afs (organizzazione che si occupa di programmi interculturali), dove lavora come presidente il reggiano Vincenzo Morlini, ex presidente della Cassa di Risparmio.