Rio 2016, olimpiade a ritmo di samba: Vanderlei accende torcia

6 agosto 2016 | 18:40
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Rio 2016, olimpiade a ritmo di samba: Vanderlei accende torcia

Festa al Maracanà per l’apertura della 31/a olimpiade estiva. Colori e musica, Gisele e Lea T. Boato per l’Italia

REGGIO EMILIA – Un inno alla vita. Con tutti i colori e i suoni, le diversità e i contrasti, la bellezza di Gisele e l’energia della musica. Rio 2016 apre le sue Olimpiadi e sogna un mondo nuovo: più verde, senza intolleranza e ingiustizie. In una cerimonia di quattro ore piena di ritmo e allegria, il Maracanà tempio del ‘futebol’ si è trasformato in un palcoscenico della terra intera, con lo spettacolo finale di un sambodromo stile carnevale.

Alla fine la sorpresa c’è stata: l’ultimo tedoforo è stato Vanderlei Lima, maratoneta cui per il blocco di un folle in strada sfuggì l’oro di Atene 2004 poi andato a Baldini. Stasera è stato in parte risarcito con l’accensione del tripode.

C’erano Gisele Bundchen, che in versione ragazza di Ipanema ha fatto cantare tutto lo stadio e incantato il mondo, e le favelas dei meninhos da rua; il campione Usa Michael Phelps e la rifugiata siriana Yusri; la musica pop del Brasile e i potenti della terra – mancavano Putin e Obama, ma l’assenza più notata è stata quella in campo di Bolt -. E poi ancora, gli atleti con i loro sogni d’oro e la prima transessuale nello show olimpico, Lea T., figlia dell’ex della Selecao Toniho Cerezo messa in testa alla nazionale verdeoro a portare il cartello Brasile. Tutti nel grande abbraccio dei cinque cerchi, come ha ricordato ‘Aquelo Abraco’ di Gilberto Gil in apertura della lunga festa, che vuole riaccendere l’aspirazione olimpica a una tregua dalle guerre, forse anche dalle diseguaglianze del mondo.

E’ stato uno show tutto ritmo e allegria, il Maracanà a ballare e cantare per larghi tratti fino al samba scatenato finale, e 3 miliardi di telespettatori previsti, mentre fuori scoppiava qualche incidente. Ha dato forfait O Rei Pelè. Il sole italiano aveva invece il volto della portabandiera Federica Pellegrini. La prima parte della cerimonia ha celebrato la natura incontaminata del Brasile, raccontando gli indios, gli europei e poi gli schiavi africani, e ancora arabi e asiatici per un melting pot padre della tolleranza. La seconda ha lanciato l’appello a preservare il pianeta. Solo in parte sono state dissimulate le contraddizioni del colosso sudamericano, ora in ginocchio per la crisi economica e politica: il presidente ad interim Temer non è stato nominato in apertura e quando ha ufficialmente aperto i Giochi la bordata di fischi è stata chiara, a dispetto di qualsiasi effetto sonoro da tv.