Pakistano espulso: era capitano nazionale Italia cricket under19

3 agosto 2016 | 19:09
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Pakistano espulso: era capitano nazionale Italia cricket under19

Il 26enne Aftab Farook viveva nel Milanese. Arrestato un siriano, tre imam indagati

REGGIO EMILIA – E’ ora in viaggio per Islamabad, in Pakistan, Aftab Farook , il 26enne di Vaprio d’Adda, nel milanese, espulso con un provvedimento del Tribunale civile di Torino lunedì 1 agosto, perchè ritenuto un ‘aspirante combattente’ dello Stato Islamico e di volere colpire una rivendita di alcolici. A confermarlo all’Ansa è il fratello del magazziniere, che ha raccontato che l’uomo è atterrato a Lahore, in Pakistan, ed è ora in macchina verso la capitale. Il fratello ha raccontato che il giovane aveva in programma, per settembre, di fare un viaggio, a scopo turistico, in Marocco insieme alla moglie.

Inoltre ha confermato che il ragazzo espulso è stato, nel 2009, capitano della nazionale azzurra under 19 di cricket. N.F., il maggiore dei fratelli di Aftab, ha inoltre sottolineato che l’espulso “era un collezionista di monete, stampi, bolli e amava la vita” e “adorava gli animali. Non avrebbe mai fatto quello che scrivono giornali”. Era “ben integrata e molto normale” la famiglia di Aftab Farook, il magazziniere 26enne, residente a Vaprio d’Adda, nel milanese, accusato di essere un “aspirante combattente” dell’Isis espulso con con un provvedimento del Tribunale civile di Torino lunedì 1 agosto.

A dirlo è Fabio Marabini, presidente della squadra di cricket Kingsgrove Milano, in cui ha giocato, come lanciatore, anche il giovane Farook. Marabini ha raccontato che la moglie dell’uomo, anche lei pakistana, non parlava italiano e aveva sì il capo coperto, ma non indossava il velo integrale. “La persona descritta dai giornali – ha detto Marabini – è lontana da quella che conosco io. Spero si tratti di un equivoco”.

Ci sono anche tre imam tra gli indagati nell’inchiesta che ha portato all’arresto di Mahmoud Jrad, il siriano di 23 anni che stava per arruolarsi in Siria tra le fila del gruppo salafita Al-Nusra. Oltre all’arrestato, sono sei gli indagati. Tra questi, oltre ai tre imam genovesi, il fratello del giovane e altre due persone che frequentano le moschee.

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane siriano arrestato a Varese sarebbe arrivato in Italia nel 2012 e sarebbe venuto a Genova alla fine del 2015 dove avrebbe iniziato a frequentare alcuni luoghi di culto islamico del centro storico, in piazza Durazzo e vico Amandorla in particolare. Il giovane era stato segnalato dall’intelligence perché nel 2015 era andato in Siria per unirsi ai combattenti contro il regime di Assad. I genitori del giovane avrebbero cercato di contrastare la partenza senza riuscirci.