La Bonifica batte cassa, ma Possibile la contesta

23 agosto 2016 | 19:17
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La Bonifica batte cassa, ma Possibile la contesta

recapitate in questi giorni le comunicazioni rivolte ai 32.880 proprietari di immobili. Possibile: “L’aumento è del 30% splamato su tre anni, per cosa è dovuto? Il Pd locale cosa dice?”

REGGIO EMILIA – Sono state recapitate in questi giorni le comunicazioni rivolte ai 32.880 proprietari di immobili situati nei Comuni di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese che per la prima volta saranno tra breve chiamati a contribuire all’attività del Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale (gli altri soggetti che abitualmente contribuivano le hanno già avuto e dovrebbero averle già pagate, ndr).

Fa sapere il Consorzio di Bonifica: “La comunicazione ha natura di informazione preventiva rispetto all’invio del vero e proprio avviso di pagamento, per far conoscere ai diretti interessati le ragioni sui cui si fonda l’obbligo contributivo, così come previste dalla normativa di legge, e per dar modo a tutti gli interessati di formulare richieste o osservazioni prima del formale avvio del procedimento di riscossione dei contributi. Infatti, come indicato nella stessa comunicazione, seguirà, nel prossimo mese di settembre, l’invio degli avvisi di pagamento veri e propri, con l’indicazione delle varie modalità per eseguire il pagamento. Le modifiche avvenute con il nuovo Piano di Classifica non hanno comportato per il Consorzio nessun aumento del gettito complessivo per contributi di bonifica (ma come vedremo sotto Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati, sostiene che non è così e dice che ci sono stati aumenti del trenta per cento spalmati su tre anni, ndr), ma unicamente una diversa, e più equa, ripartizione dell’onere contributivo, in applicazione dei criteri tecnici stabiliti dalla Regione su proposta di un’apposita commissione tecnica costituita in sede regionale composta da un ampio spettro di rappresentanti delle categorie interessate (consumatori, sindacati, multiutilities, industriali, ecc.)”.

Continua il Consorzio: “Per cui, nonostante il fatto che i contributi saranno per la prima volta posti a carico anche dei 32.880 nuovi consorziati, non vi è stato alcun aumento dell’onere contributivo (ma come vedremo sotto Possibile sostiene che non è così, ndr). E’ infine necessario tener presente che i contributi di bonifica, fiscalmente deducibili quando riguardano i fabbricati, sono finalizzati a prevenire il fenomeno del dissesto in montagna e delle alluvioni in pianura. Si tratta di funzioni particolarmente importanti in Emilia-Romagna, certificata dal recente Rapporto 2015 sul dissesto idrogeologico in Italia dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – ISPRA – come la maggiormente a rischio tra le grandi regioni italiane per quanto riguarda l’equilibrio idrogeologico”.

Inuovi consorziati di Reggio Emilia, Sassuolo e Fiorano Modenese possono chiedere ogni ulteriore informazione non solamente chiamando il numero verde 800 235320 o inviando un messaggio di posta elettronica all’indirizzo segnalazioni@pec.emiliacentrale.it , ma anche recandosi agli URP – Uffici Rapporti con il Pubblico – di Reggio Emilia, in Corso Garibaldi n. 42, da lunedì a venerdì dalle 8,00 alle  14,30 e di Sassuolo, in Via Cavallotti n. 132/7  nelle giornate di martedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30.

Possibile: “L’aumento è del 30% spalmato su tre anni, per cosa è dovuto? Il Pd locale cosa dice?”
Scrive Possibile, il partito di centrosinistra fondato da Giuseppe Civati: “Quest’anno per ferragosto molti cittadini, proprietari di immobili e terreni, hanno ricevuto come regalo una nuova tassa: un “contributo”, come è stata chiamata per addolcirne il peso, che si aggiunge ad una miriade di imposte, tasse e spese che rendono già complicato la gestione del bilancio familiare dei reggiani. Mentre per una parte dei cittadini il “regalo” è arrivato da poco, molti altri lo pagano da sempre. Anche per loro, tuttavia, non sono mancate le sorprese: un aumento del 30% che sicuramente non è passato inosservato”.

Continua Possibile: “I Consorzi di bonifica sono enti di diritto pubblico che curano l’esercizio e la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica e controllano l’attività dei privati sul territorio di competenza. Pertanto, assicurano la corretta gestione e distribuzione delle acque meteoriche, tramite la loro raccolta e smaltimento ed assicurano la difesa dalle inondazioni delle acque provenienti dai territori collinari e montani.”  Fin qui nulla da eccepire. Leggiamo poi sempre dal sito dell’ente di nostra competenza che dal 2009 hanno dato vita al Consorzio di bonifica dell’Emilia Centrale a seguito della fusione dei Consorzi Parmigiana Moglia Secchia e Bentivoglio-Enza. L’ente è dotato di un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri, che viene nominato tra i consorziati: cittadini proprietari di immobili, molti dei quali non sanno neppure di far parte di un consorzio. Attualmente in sostituzione del CDA è stato nominato con delibera regionale un Commissario Straordinario a seguito della triste faccenda delle elezioni avvenute l’anno scorso in sede di rinnovo”.

A questo punto sono diverse le domande che Possibile si pone e che rivolge a chi di competenza: “A cosa è dovuto l’aumento del 30% per chi già pagava il contributo? Come mai il contributo è esteso ad altre zone della città? Sono state effettuate nuove opere che hanno permesso la gestione delle acque? Se sì, quali e con quali risorse? Nelle zone esentate fino al 2015 chi gestiva tale servizio e a carico di chi erano le spese?”.

E conclude: “Rimane poi la questione politica. Il governo Renzi conferma la linea di quelli precedenti: grandi spot elettorali che continuano ad ingannare i cittadini. Da un lato toglie l’Imu sulle prime case e dall’altro impone a enti secondari il recupero del mancato introito con aumenti di altri tributi meno mediatici ma pur sempre tasse. Come è possibile che da anni si accorpano enti ed istituzioni con l’obiettivo di ridurre i costi di gestione ma le tariffe continuano ad aumentare? Il PD locale cosa dice in merito alla questione? O vista la nomina, sempre per mano del PD, di un commissario straordinario scarica la responsabilità politica al tecnico nominato in nome di un bilancio da far quadrare? I cittadini esigono delle risposte precise e puntuali come le domande poste, in assenza Possibile invita i reggiani a scendere in piazza a far valere le proprie ragioni. L’idea che si possa vendere fumo in eterno prendendo in giro i cittadini con promesse di cambiamento è destinata al fallimento. Come anche per altri ambiti al centro del dibattito pubblico di questi giorni, i cambiamenti servono solo se migliorano lo stato esistente delle cose”.