Tragedia in Puglia, i pm: “Capistazione indagati hanno cagionato il disastro”

14 luglio 2016 | 19:36
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Tragedia in Puglia, i pm: “Capistazione indagati hanno cagionato il disastro”

Indagati i capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli. Mattarella a Bari per incontrare i parenti delle vittime IL VIDEO DEL SUO ARRIVO. Cantone: “C’è collegamento con la corruzione”.

REGGIO EMILIA – Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato al Policlinico di Bari per incontrare, nel reparto di Medicina legale, i parenti delle vittime della tragedia ferroviaria dell’altro ieri in Puglia. Mattarella è stato accolto dal sindaco di Bari, Antonio Decaro, e dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Successivamente raggiungerà il padiglione Asclepios del nosocomio per fare visita ad alcuni dei feriti che vi sono ricoverati.

Nell’avviso di garanzia notificato ai due capistazione di Andria e Corato, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, viene contestato ai due indagati di “aver cagionato l’incidente ferroviario” che ha coinvolto due treni provenenti da Andria e Corato, che “ha provocato il decesso di 23 persone e il conseguente ferimento di altri 50 passeggeri”. L’atto è stato predisposto dal pm di Trani Simona Merra, uno dei cinque magistrati che indagano sulla sciagura ferroviaria.

Il capostazione di Andria, Vito Piccarreta, avrebbe dovuto consentire la partenza del treno fermo in stazione solo nel momento in cui avrebbe visto arrivare gli altri due treni provenienti da Corato, uno dei quali viaggiava con un leggero ritardo. Il punto nevralgico dell’indagine, sul quale si stanno concentrando gli investigatori, è capire se il capostazione sapeva che i treni in arrivo erano due, e comunque, perché ha dato il via libera al treno non avendo visto arrivare alcun convoglio da Corato. C’è stato dunque l'”errore umano” ma al tempo stesso è “assolutamente riduttivo” fermarsi a questo. Il procuratore di Trani, Francesco Giannella, facendo un punto sulle indagini, lascia capire che c’è ancora bisogno di approfondire.

Altri particolari potrebbero dare una svolta alle indagini: secondo alcune testimonianze c’è stato un cambio di treno e i passeggeri del treno partito da Andria sarebbero stati fatti scendere dal primo treno, fermo sul binario 1, per salire su un secondo convoglio, fermo sul binario 2, partito in ritardo. A riferirlo sono Antonia e Daniela, moglie e figlia di Enrico Castellano, una delle 23 vittime dell’incidente, riportando la voce di alcuni dei sopravvissuti. Interpellate dall’ANSA, fonti della Procura di Trani hanno riferito che la circostanza non risulta e che verranno acquisite le dichiarazioni per compiere verifiche.

E’ intervenuto anche Raffaele Cantone: il disastro ferroviario in Puglia “evidenzia purtroppo un oggettivo collegamento con la corruzione”, ha detto il presidente dell’Anticorruzione, sottolineando che l’incidente “è frutto probabilmente di un errore umano, ma anche conseguenza di un problema atavico del nostro Paese di mettere in campo infrastrutture adeguate ed una delle ragioni di ciò è da individuarsi nella corruzione”.

Le ipotesi di reato sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo. La Polizia sta acquisendo presso la Ferrotramviaria, in stazioni e in altri uffici ulteriori documenti, atti, immagini e dati informatici utili alle indagini. La linea è chiara ed ipotizza più livelli d’indagine, anche sulla linea ferroviaria. I primi accertamenti riguardano le responsabilità dei capistazione e gli eventuali loro collaboratori. Senza dimenticare che la catena di controllo prevede un ruolo ‘attivo’ anche per i capitreno: uno dei due, Albino Di Nicolo, è morto nello schianto; l’altro, Nicola Lorizzo, è ricoverato in ospedale.

Come sono stati usati i fondi europei stanziati per il raddoppio della linea Bari-Barletta? Perché i lavori hanno accumulato così tanto ritardo?  “Se la Regione deve discutere per quattro anni con Bruxelles se un progetto va bene o va male è evidente che le cose non funzionano, va via più di metà della programmazione”, ha detto oggi il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, all’assemblea dell’Ance. “Si è discusso molto del ritardo per il raddoppio del binario” ha premesso il ministro, spiegando che “si tratta di fondi regionali che la Regione tratta con l’Europa direttamente, noi non siamo parte in causa”.

E ancora da chiarire: i sistemi di sicurezza sono adeguati rispetto alla normativa in vigore? Già in passato si erano verificate delle criticità che dovevano far scattare l’allarme e che non sono state segnalate? Tutte domande che richiedono una risposta chiara, perché non è pensabile che le responsabilità di un simile disastro possano essere addebitate solo ad un errore umano.