Strage a Dallas: uccisi 5 poliziotti, feriti 6

8 luglio 2016 | 22:13
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Strage a Dallas: uccisi 5 poliziotti, feriti 6
Strage a Dallas: uccisi 5 poliziotti, feriti 6
Strage a Dallas: uccisi 5 poliziotti, feriti 6

Almeno un attentatore spara sulla polizia al termine di una manifestazione contro i poliziotti che hanno ucciso uomini di colore. Fermato ex soldato

DALLAS (Stati Uniti) – Cinque poliziotti morti, sei agenti feriti: è finita in un massacro una manifestazione di protesta a Dallas, organizzata contro le recenti uccisioni di afroamericani da parte di agnti di polizia negli Stati Uniti. Al termine delle dimostrazioni, quando erano circa le 21 locali (circa le 3 del mattino in Italia) alcuni cecchini (ma secondo il New York Times era uno solo, tal Micah X. Johnson) hanno cominciato a sparare sulla polizia. Un vero e proprio agguato.

Per ore c’è stato uno scontro a fuoco in un garage tra un sospetto, asserragliato dentro allo stabile, e la polizia: l’uomo avrebbe fatto sapere che “ci sono bombe piazzate in città”. Poi è stato “neutralizzato”, ma per sicurezza il centro della città di Dallas è stato  chiuso.

Se per il NY Times Micah X. Johnson sarebbe l’unico killer, altre versioni parlano di almeno due cecchini protagonisti di un’imboscata coordinata nella quale hanno iniziato a sparare da diverse posizioni e da diversi edifici.
Johnson, nero, incensurato, residente nel sobborgo di Mesquite (Dallas), è un ex riservista del Genio dell’Esercito e ha servito anche in Afghanistan. Al momento del fermo indossava un giubbotto antiproiettile, e avrebbe avuto con sé un fucile d’assalto semiautomatico oltre ad una pistola. Lo afferma la Cbs citando fonti delle forze dell’ordine. Sarebbe un militante della corrente di pensiero politico del Black Power molto diffuso fino agli anni ’90 e a cui si rifacevano formazioni hip-hop (uscì anche un lp dal titolo “Cop killer”).

Il New York Post riferisce che il ministro della Giustizia americano, Loretta Lynch, dopo l’attacco ha aperto la prima indagine federale per crimini d’odio (per l’uccisione degli agenti) a carico del “cop killer”.