Seta, approvato il piano industriale

11 luglio 2016 | 20:41
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Seta, approvato il piano industriale

È previsto nel triennio l’acquisto di 128 mezzi, pari all’impegno del 72% di tutti gli investimenti che sfiorano i 30 milioni di euro. La battaglia del M5S contro i rincari finisce in Parlamento

REGGIO EMILIA – Nel piano industriale di Seta approvato oggi sono confermati l’allineamento dei sistemi tariffari extraurbani e urbani, di armonizzazione dei contratti integrativi aziendali presenti nei diversi bacini e degli investimenti finalizzati a modernizzare i servizi e la flotta dei mezzi. È previsto nel triennio l’acquisto di 128 mezzi, pari all’impegno del 72% di tutti gli investimenti che sfiorano i 30 milioni di euro.

Circa 1.700.000 euro saranno destinati ai sistemi informativi e 3.320.000 alle tecnologie di bordo, tra cui i sistemi di videosorveglianza sui mezzi. Sono poi previste 63 assunzioni di personale a fronte di 44 uscite, con un saldo positivo degli organici, gia’ attuato, del 50%. Inoltre, dice l’azienda, “pur partendo da un buon giudizio degli utenti sulla qualita’ del servizio”, ci si concentrera’ d’ora in poi “sulla pulizia dei mezzi, sull’informazione in tempo reale all’utenza, sulla formazione del personale, confermando la priorita” per tutti gli aspetti di sicurezza dei mezzi e del servizio”.

In ogni caso, conclude Seta, “impegni negli investimenti potranno subire modifiche a seconda dell’effettiva disponibilita” delle risorse stimate necessarie nel triennio”.

Battaglia del M5S contro i rincari finisce in Parlamento
Finisce in Parlamento la battaglia del Movimento 5 stelle contro i rincari dei biglietti urbani dell’azienda emiliana Seta, annunciati dall’1 agosto e confermati nel piano industriale 2016-2018 approvato oggi dal Cda dell’azienda. In ballo c’e’ il decreto sugli Enti territoriali approvato dal Governo il 20 giugno, e ora in discussione in commissione, che, all”articolo 10 prevederebbe il recupero di circa 74,5 milioni di euro per il trasporto pubblico locale.

Ne parla il deputato modenese M5s Michele Dell’Orco, che appunto contestualizza e tuona: “Non si tratta di nuove risorse ma semplicemente di una deroga al vincolo di destinazione d’uso previsto per una parte del fondo Tpl, ovvero quella derivante dall”applicazione delle penalita’ per il mancato conseguimento degli obiettivi da parte di alcune regioni. Ho presentato un emendamento – precisa il parlamentare – per bloccare questa ridicola manovra e per destinare vere nuove risorse al trasporto pubblico locale. La nostra proposta era quella disporre un vero nuovo finanziamento del fondo tpl ricorrendo alle risorse liberate con l”annullamento di grandi opere inutili, in particolare autostrade, come ad esempio la bretella Campogalliano-Sassuolo”.

L’emendamento e’ stato dichiarato inammissibile ma “sto preparando un ricorso”, perche’, sostiene Dell’Orco, la misura caldeggiata dall’M5s “potrebbe essere utile anche ad evitare l’aumento delle tariffe degli autobus richiesto da Seta, l’azienda di trasporto pubblico di Modena, Reggio e Piacenza, e che stanno portando avanti le amministrazioni locali Pd”. Un secondo emendamento, conclude Dell’Orco, “istituisce invece un limite ad indiscriminati aumenti tariffari usati come scorciatoia per rientrare nel criteri di ripartizione del fondo nazionale per il tpl”.

La battaglia (anche contro la bretella) viene rilanciata anche dall’M5s modenese, che si concentra sui rapporti tra Seta e l’Agenzia della mobilita’ locale Amo: “Negli aumenti delle tariffe Seta si nota la totale assenza della regia di Amo e la latitanza di Maurizio Maletti, ex amministratore della societa’ partecipata oggi sostituito da Andrea Burzacchini. Qual e’ la responsabilita’ dell’ex amministratore Maletti negli aumenti ”armonizzati” delle tariffe di Seta? Il Pd modenese invece di accusare il Movimento 5 stelle di Modena di fare ”demagogia” sugli aumenti delle tariffe dei bus, dovrebbe spiegare – rincarano i grillini in Comune a Modena – che cosa intende fare realmente a proposito della mobilita’ sostenibile”.