Piccole e medie imprese pronte a rivoluzione digitale

14 luglio 2016 | 12:09
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Piccole e medie imprese pronte a rivoluzione digitale

Individuate in provincia 28 aree produttive per l’estensione della banda ultra larga con i fondi strutturali europei. Bezzi, direttore Cna: “Grandissimo risultato. Cna pronta ad accompagnare le imprese verso un cambiamento epocale nel modo di produrre”

REGGIO EMILIA – La Regione Emilia Romagna ha selezionato le aree produttive più adatte a intercettare (secondo determinati criteri stabiliti nel bando di riferimento) i fondi strutturali europei per l’agenda digitale relativi all’estensione della Banda Ultra Larga (BUL): previsti 26milioni di euro di finanziamento per le aree produttive nei fondi FESR 2014-2020 e 49 milioni di euro per le aree industriali nei fondi FEASR.

Nella sola provincia reggiana sono state ammesse alla infrastrutturazione per la banda ultra larga 28 aree produttive: 18 aree nei Comuni di Cavriago, Unione dei Comuni della Bassa, Rio Saliceto, San Martino in Rio, Campagnola Emilia, Casalgrande, Montecchio Emilia, Rolo, Fabbrico, Quattro Castella, Sant’Ilario d’Enza, Reggio Emilia e 10 Comuni dell’Unione montana destinatari dei fondi in gestione regionale. Un paio di Comuni hanno, inoltre, provveduto all’estensione della fibra ottica nelle zone industriali senza ricorrere ai finanziamenti regionali.

“Un grandissimo risultato – commenta Fabio Bezzi, direttore generale CNA – che ha superato l’obiettivo di servire nella nostra provincia almeno dieci aree produttive con la banda ultra larga. Siamo stati i primi, grazie al progetto pilota CNA Banda Larga, a dar vita nel 2015 al primo distretto digitale della provincia di Reggio Emilia, che ha dotato una ventina di aziende dell’area artigianale di Quattro Castella di una connessione super veloce a fibre ottiche. Un esempio eccellente tradotto in prassi a livello regionale. CNA Reggio Emilia ha così dimostrato di essere un partner qualificato e affidabile, capace di riunire allo stesso tavolo istituzioni, imprese e privati per ricreare le condizioni favorevoli allo sviluppo dell’infrastrutturazione telematica delle pmi”.

L’Associazione nei mesi scorsi, infatti, ha coinvolto e si è messa al fianco di amministrazioni comunali e imprese dando la propria disponibilità a sensibilizzare gli imprenditori sulle opportunità concrete e sulle potenzialità offerte dalla rete come leva strategica per essere competitivi nel mercato globale, e a supportare i Comuni nell’individuazione delle aree produttive della provincia più adatte per questo processo di “riqualificazione digitale”.

Ora è tempo di passare con grande determinazione alla seconda fase: dare vantaggi e opportunità concrete alle imprese e accompagnarle al cambiamento epocale.

Dall’utilizzo della tecnologia VOIP per diminuire i costi di telefonia e delle call conference per organizzare riunioni e confronti aziendali online abbattendo le spese e i tempi di trasferta, alla possibilità di implementare i servizi di vendita e assistenza con il web, ai minori costi di gestione e manutenzione dei server aziendali.

Ma il vero tema è la quarta rivoluzione industriale già in atto: la trasformazione coinvolge persone, organizzazioni, imprese e istituzioni. Il mondo economico è alle prese con l’industria 4.0 e l’artigianato digitale, un nuovo modo di produrre basato sulla condivisione della conoscenza e della tecnologia, su comunità virtuali e fisiche come i Fablab e i Tecnopoli e come sempre con rischi e opportunità.

“Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità della rete – conclude con orgoglio Fabio Bezzi – tanto da essere stati tra i primi a sensibilizzare gli amministratori pubblici e le imprese già in un importante convegno alla fine del 2011. Negli anni l’impegno di CNA è aumentato e continueremo a seguire da vicino i lavori di infrastrutturazione nell’auspicio che si possano in tempi ragionevoli estendere a tutte le aree produttive. La riduzione dei divari digitali e la costruzione delle “autostrade informatiche” è un passaggio imprescindibile per la competitività delle imprese già esistenti, per la nascita di start up, per l’attrattività di un territorio nel facilitare nuovi investimenti e insediamenti produttivi”.