Nizza, l’attentato fu premeditato: in pericolo di vita 19 feriti

18 luglio 2016 | 18:31
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Nizza, l’attentato fu premeditato: in pericolo di vita 19 feriti
Nizza, l’attentato fu premeditato: in pericolo di vita 19 feriti
Nizza, l’attentato fu premeditato: in pericolo di vita 19 feriti

L’attentatore sarebbe stato reclutato da poche settimane secondo quanto riferisce uno zio all’Ap. Un minuto di silenzio sulla Promenade des anglais, il luogo della strage. Partecipano in 15mila. Fischi per le autorità

REGGIO EMILIA – Ancora 19 persone in lotta tra la vita e la morte dopo il terribile attentato del 14 luglio a Nizza. A riferirlo il procuratore di Parigi Francois Molins. Il procuratore ha inoltre spiegato che gli elementi raccolti dalle indagini permettono di stabilire il carattere “premeditato” dell’attacco. Lo zio dell’attentatore ha riferito all’Ap che suo nipote era stato “radicalizzato” da circa “due settimane” da un reclutatore algerino membro dello Stato islamico a Nizza ma le autorità francesi non confermano. Intanto sulla Promenade des anglais, il luogo della strage, le autorità francesi hanno ricordato le vittime con un minuto di silenzio. Alla cerimonia hanno partecipato 15mila persone.

Fischi e ‘buu’ per il premier francese Manuel Valls all’arrivo sotto il monumento del centenario dove si è tenuta la manifestazione in memoria delle vittime dell’attentato. Molte persone hanno espresso il proprio disappunto rumorosamente: “cambia lavoro, cambia lavori”, hanno urlato in molti. Fisci e contestazioni definiti ‘indegni’ dal primo ministro francese.

Agenti della Digos della Questura di Bari hanno avviato accertamenti su alcuni cittadini di nazionalità tunisina residenti in provincia di Bari che risulterebbero essere entrati in contatto nelle scorse settimane con l’attentatore di Nizza. L’impulso alle verifiche è arrivato direttamente dall’autorità giudiziaria francese che ha segnalato i contatti sospetti.

Le indagini
Il killer della strage di Nizza, Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, aveva effettuato dei sopralluoghi sulla Promenade des Anglais nei giorni che precedettero l’attentato, il 12 e 13 luglio. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza “è possibile vederlo al volante del camion mentre osserva i luoghi molto attentamente”, dice la radio Europe 1. E poco prima dell’attacco il killer mandò un sms dal suo cellulare, scrivendo: “Invia più armi”. Non solo: il killer inviò al fratello una foto di lui in mezzo alla folla festosa del 14 luglio a Nizza, poco prima di passare all’attacco con il camion della morte. Sembrava “molto contento”, ha spiegato il fratello Jabeur citato dalla tv francese M6, aggiungendo: “Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale”. Sulla foto appare “molto felice e contento, rideva”.

Gli arresti e gli interrogatori
Un uomo e una donna sono stati fermati  mentre è stata rimessa in liberta’ l’ex moglie di Bouhlel, l’attentatore, sottoposta a fermo tra venerdì e sabato. In carcere restano quindi altre sei persone, cinque uomini e una donna.

I sette fermati nel quadro del massacro di Nizza sono in corso trasferimento nel quartier generale dell’antiterrorismo di Levallois-Perret, alle porte di Parigi. A quanto si apprende, il convoglio con a bordo i sospetti – tra cui una coppia di albanesi ed altri individui considerati vicini al killer – ha lasciato intorno alle 22:00 il sud della Francia per raggiungere la capitale, circa 950 km a nord di Nizza.