Fusione, via libera a S.Ilario, Gattatico e Campegine

7 luglio 2016 | 17:14
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Fusione, via libera a S.Ilario, Gattatico e Campegine

Ok dalla Regione: la sede del Municipio sarà a Gattatico. I sindaci: “L’identità e la forza dei territori oggi passano per la loro riorganizzazione”

VAL D’ENZA (Reggio Emilia) – “Ancora una volta la Regione sostiene l’opportunità di questa fusione, insieme all’idea che l’identità e la forza dei territori oggi passino per la loro riorganizzazione”. Lo dichiarano i sindaci Paolo Cervi, Gianni Maiola e Marcello Moretti in merito all’approvazione da parte della commissione “Bilancio, affari generali e affari istituzionali” della Regione del progetto di legge sulla fusione dei tre Comuni di Campegine, Gattatico e Sant’Ilario d’Enza, che nel contempo recepisce le indicazioni esposte in sede di audizione e condivise a larghissima maggioranza nei tre consigli comunali, tra le quali la scelta del Municipio di Gattatico come sede istituzionale.

“La riorganizzazione dei territori in ambiti amministrativi più vasti di quelli attuali – proseguono i sindaci – crea risparmi e garantisce più servizi ai cittadini”. Il Comune unico sarà una realtà di 22mila abitanti: una fascia che tutti gli indicatori finanziari regionali danno come tra le più virtuose. “Negli ultimi tre anni nel nostro paese 147 amministrazioni hanno deciso di unirsi – ricordano i sindaci – facendo così nascere contestualmente 58 nuovi Comuni più grandi, e quest’anno in regione sono 16 le realtà che andranno al referendum per dare luogo a sei nuovi Comuni”.

Abbiamo dati finanziari molto positivi su esperienze consolidate e studi sulle fusioni confortanti. Per esempio il rapporto della Corte dei Conti dello scorso 1 dicembre parla di un risparmio medio del 7,9% su base nazionale (che diventa il 4,8% in Emilia Romagna) per le realtà che hanno deciso di fondersi. Le proiezioni per la Val d’Enza sono in linea.

La sede a Gattatico però non è che una necessità burocratica. I tre primi cittadini assicurano: “Non perderemo i presidi locali perché la legge 142/90 consente di mantenere tutti e tre i Municipi a disposizione del cittadino, cosa che abbiamo previsto. Il nostro obiettivo è quello di essere sempre più vicini ai cittadini e alle loro necessità. Per quanto riguarda le nostre tre realtà, noi sindaci siamo convinti che sia necessario ripensare al nostro essere istituzioni: abbiamo servizi diffusi su tutto il territorio che vorremmo ripensare e migliorare”.

Moretti, Cervi e Maiola ribadiscono che “questo passaggio rafforza l’identità di un territorio, che non è determinata dal campanile ma dalle persone, dalla vivibilità delle frazioni in cui abitano e dalle realtà in cui si associano. E un Comune più forte sarà più vicino alle persone”.