Festival Resistenza, il Teatro dell’Orsa vince premio del pubblico

26 luglio 2016 | 14:49
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Festival Resistenza, il Teatro dell’Orsa vince premio del pubblico

Questo è il mio nome, lo spettacolo allestito con un gruppo di richiedenti asilo e rifugiati, è stato premiato alla quindicesima edizione della kermesse

REGGIO EMILIA – Il Teatro dell’Orsa ha ricevuto il Premio del Pubblico al Festival di Resistenza, Premio Museo Cervi – Teatro per la Memoria per “Questo è il mio nome”, spettacolo allestito con un gruppo di richiedenti asilo e rifugiati provenienti da Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria e Gambia. Lo spettacolo, da molti mesi in tour in tutta Italia, lo scorso 11 luglio è andato in scena, di fronte ad un pubblico attento e commosso composto da alcune centinaia di persone, al Museo Cervi di Gattatico (RE).

Questo è il mio nome, selezionato con altri sei spettacoli fra ben centoventisette candidature arrivate da tutta Italia, si aggiudica l’importante riconoscimento in ex aequo  con Albania casa mia di Aleksandros Memetaj. “Siamo felici perché questo riconoscimento al Festival di Resistenza colma di gioia i nostri ragazzi africani che, in scena, si sono impegnati in questo lavoro per un anno e mezzo – dice Bernardino Bonzani – e poi perché giunge a coronamento di un percorso di ricerca teatrale sulla memoria e sul presente iniziato tredici anni fa con lo spettacolo Cuori di terra – Memoria per i sette fratelli Cervi, allora vincitore del Premio Scenario per Ustica”.

“Questo spettacolo – aggiunge Monica Morini – è frutto di una fatica e di un sacrificio pieno di senso. “Sacrum facere”, dicevano i latini: fare qualcosa di sacro. Sacro è l’incontro con l’altro, sacro è il riconoscimento della sua dignità, sacro è il teatro quando unisce le persone in un tempo e in uno spazio in cui il mondo cambia”.

Concludono i fondatori del Teatro dell’Orsa: “Vogliamo ringraziare tutti quelli che hanno collaborato e lasciato il proprio segno nel lavoro: innanzi tutto gli attori in scena al Festival, Ogochukwu Aninye, Djibril Cheickna Dembélé, Ousmane Coulibaly, Ezekiel Ebhodaghe, Lamin Singhateh. E poi Annamaria Gozzi, che insieme a noi ha curato la drammaturgia dello spettacolo; Lucia Manghi e Andrea Alfieri, responsabili di luci e tecnica, Marco Aicardi e Luigi Codeluppi della Coop. Dimora d’Abramo, nostro partner nel progetto; Abdoulaye Conde, mediatore culturale e attore in scena; Sabrina Gualerzi, Monica Di Bari e Ilaria Nasciuti, operatrici del Progetto Sprar; Mouaz Keita Mandjou, Baye Niase e Mamoudou Camara, che insieme a noi hanno condiviso un tratto di strada. Infine Gabriele Vacis, direttore artistico della Fondazione I Teatri, che ci ha incoraggiato e proposto nella sua programmazione e la Camera del Lavoro di Reggio Emilia, che ha voluto sostenere una parte del progetto”.