Encor, si discute a porte chiuse per evitare querele

5 luglio 2016 | 18:07
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Encor, si discute a porte chiuse per evitare querele

Il M5S chiede una seduta della commissione aperta, ma il Comune ribatte: bisogna tutelarsi da denunce e non dare vantaggio alla difesa dei soggetti di cui si discuterà

CORREGGIO (Reggio Emilia) – No ad una seduta a porta chiuse. Lo relamano gli esponenti del Movimento 5 Stelle che vorrebbero aperta al pubblico la riunione di domani della Commissione consigliare “Affari Generali” di Correggio, convocata dal presidente del Consiglio  comunale Marcello Fantuzzi, per un aggiornamento sulla spinosa vicenda Encor. Ma il Comune ribatte: così si è più liberi di discutere senza pressioni, e senza dare  informazioni utili ai soggetti sotto inchiesta.

Dal Comune ora fanno sapere che le sedute del Consiglio e delle Commissioni sono pubbliche “salvi i casi previsti dal Regolamento, cioè quando la trattazione dell’oggetto assume un rilievo personale, esclusa la materia relativa alle nomine”. Gli argomenti che saranno discussi nel corso di questa Commissione, per l’amministrazione, “presentano esattamente aspetti che impongono una trattazione a porte chiuse perché mettono al vaglio tutte le possibili azioni che il Comune di Correggio potrà mettere in campo a propria tutela e che possono riguardare persone fisiche, compresi i precedenti dirigenti e amministratori”.

La seduta a porte chiuse “risponde così a una doppia esigenza di tutela, sia nei confronti del Comune di Correggio rispetto ai soggetti di cui si discuterà, e che altrimenti potrebbero venire a conoscenza di particolari a vantaggio della propria difesa”, sia nei confronti dei “consiglieri  dato che la presenza delle persone interessate rappresenterebbe un ostacolo alla discussione in quanto potrebbero ritenere le espressioni rivolte nei loro confronti lesive della propria reputazione e successivamente agire giudizialmente nei confronti dei Consiglieri stessi”.

La sindaca Malavasi risponde all’ex consigliere Nanetti.

La sindaca Ilenia Malavasi, inoltre, nelle scorse ore ha “strigliato” l’ex consigliere di centrodestra che, a suo dire, “in cerca di protagonismo prova a cavalcare l’onda per spaventare la cittadinanza” nonostante “come al solito, la conoscenza delle cose non gli appartiene”.
Nella commissione, spiega Malavasi, si dovrà parlare di un Comune che “è chiamato a pagare e che utilizzerà gli adeguati percorsi amministrativi per garantire l’equilibrio di bilancio.  Correggio non è in dissesto, ma è un Comune che sta lavorando per gestire al meglio questa fase e accompagnare la città fuori da questa situazione”.

La prima cittadina rimarca che “abbiamo sempre detto che non ci saremmo sottratti a intraprendere ogni tipo di azione per chiedere i danni a chi ha avuto responsabilità amministrative e gestionali, avendo causato questa situazione dovuta ad errori e scelte sbagliate. Siamo infatti al lavoro per le conseguenti azioni legali che saranno necessarie per tutelare l’Ente e far pagare chi ha sbagliato”. La seduta a porta chiuse sarvirà proprio per “confrontarci sulle azioni di responsabilità che coinvolgono persone fisiche sulle quali saranno espressi giudizi…”. Tutte le azioni di tutela della città saranno rese pubbliche una volta predisposti gli atti legali.

Rispetto alle spese legali, conclude la sindaca, “Nanetti parla a sproposito. Finora abbiamo impegnato 72mila euro per la cause in corso come spese legali per la propria difesa in giudizio, mentre il Tribunale ha condannato l’Ente a rimborsare le spese legali delle due banche per un importo complessivo di 127mila euro”.