Un commerciante: “Omicidio via Nacchi, oramai temiamo per la nostra incolumità”

11 giugno 2016 | 18:59
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Un commerciante: “Omicidio via Nacchi, oramai temiamo per la nostra incolumità”

L’associato: “Il contesto in cui ormai operiamo non solo non è più in linea con il target di riferimento a cui rivolgiamo la nostra offerta”

REGGIO EMILIA – La tragedia umana dell’omicidio di Via Nacchi sollecita anche altre riflessioni sulla sicurezza nella nostra città che non possiamo ignorare. Riflessioni come quelle contenute in questa mail, ricevuta da un nostro associato storico della zona, che accende un riflettore sullo stato d’animo di quanti lì lavorano ogni giorno.

“Buonasera, Vi esprimo la mia richiesta di intervenire in merito all’omicidio che si è verificato in Via Nacchi mercoledì 8 giugno. Occorre sottolineare che da anni i commercianti della zona Isolato San Rocco segnalano un forte degrado e che l’episodio non è altro che l’ennesima controprova che la situazione non è stata gestita al meglio o che è diventata ingestibile.

Il contesto in cui ormai operiamo non solo non è più in linea con il target di riferimento a cui rivolgiamo la nostra offerta ma stiamo iniziando a temere per la nostra sicurezza personale. Penso che occorra che chi di competenza prenda un impegno serio con una definizione chiara degli obiettivi e dei mezzi messi in campo per raggiungerli.

Non possiamo più accettare che la mancata risoluzione del problema, invocata da anni, venga addebitata alla mancanza di certezza della pena e neanche che la Polizia Municipale venga utilizzata esclusivamente per l’emissione di multe. L’unico strumento utilizzato come contrasto al degrado è stato il pattugliamento della zona da parte della Polizia di Stato. Tuttavia tale misura non ha portato a grandi risultati poiché le persone che spacciano si spostano in modo rapido al passaggio delle Forze dell’ordine, ritornando poi pochi minuti dopo ai loro traffici, esercitando ormai un vero e proprio controllo della zona.  Come per questa, avrò cura di inoltrarvi anche eventuali altre riflessioni e testimonianze utili che dovessimo ricevere”.