Sfila il Roma Pride: “Chi non si accontenta lotta”

11 giugno 2016 | 19:41
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Sfila il Roma Pride: “Chi non si accontenta lotta”

Partita da piazza della Repubblica, la sfilata dell’orgoglio omosessuale. Il Gay Center: “Renzi sposi la prima coppia gay”

REGGIO EMILIA – E’ partito da piazza della Repubblica a Roma il Roma Pride, la sfilata dell’orgoglio omosessuale. In testa lo striscione con il motto dell’edizione, ‘Chi non si accontenta lotta’. Nelle prime file anche l’ex parlamentare Vladimir Luxuria, la consigliera regionale Si-Sel Marta Bonafoni e l’esponente del Pd Paola Concia. Due ragazze con il velo in testa mostrano orgogliose la scritta ‘domani spose.‎

Decine le bandiere bianche e rainbow del circolo ‘Mario Mieli’. Dai camion viene diffusa la canzone ‘Simili’ di Laura Pausini, scelta come inno dell’edizione. “Per me questa parata ha il significato spirituale della lotta per la libertà di amare. Non è una cosa politica, né religiosa: è un diritto della natura che esiste da sempre, la libertà di amarsi, uomini con donne, uomini con uomini, donne con donne”, ha detto Asia Argento, madrina del Roma Pride. E dal Gay Center l’invito al presidente del consiglio: “Renzi sposi la prima coppia gay in Italia”.

Gay Center, Renzi sposi la prima coppia gay
“Renzi sposi la prima coppia gay in Italia” è l’invito che viene dal Gay Center nella giornata della sfilata del Pride a Roma. “Un fatto simbolico – dice Fabrizio Marrazzo, portavoce Gay Center – ma anche la rivendicazione di una legge che riguarda tutti gli italiani e non solo le coppie gay. Tutto si può ancora migliorare, soprattutto i diritti dei figli e le adozioni, ma intanto oggi sfiliamo con un diritto in più, la legge approvata sulle unioni civili. Sul nostro carro anche l’invito al prossimo Sindaco di Roma a sposarci. Il Campidoglio può essere piazza di festa e di diritti”.

“Ma il Pride non si ferma a Roma. Il 25 giugno – annuncia il Gay Center – saremo a Latina per il Lazio Pride per manifestare anche contro l’appello anti-gay firmato da alcuni candidati locali che vogliono fermare il contrasto all’omofobia nelle scuole e nel comune laziale”.