Omicidio di via Nacchi, arrestato a Parigi il ricercato

20 giugno 2016 | 14:14
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Omicidio di via Nacchi, arrestato a Parigi il ricercato

Ahmed Ben Haj Salah, 21 anni, pregiudicato, clandestino, è finito in manette ieri mentre cercava di imbarcarsi su un volo verso la Tunisia

REGGIO EMILIA – Il ricercato per l’omicidio dell’8 giugno scorso in via Nacchi è stato rintracciato e arrestato dalla polizia reggiana ieri a Parigi. Il tunisino Ahmed Ben Haj Salah, 21 anni, pregiudicato, clandestino, ritenuto responsabile dell’assassinio di Madhi Sallami, pregiudicato 41enne clandestino, è stato fermato mentre stava per imbarcarsi su un volo diretto in Tunisia con partenza da Parigi-Orly.

Stamattina in questura si è tenuta una conferenza stampa a cui hanno partecipato il questore Isabella Fusiello, il capo della Squadra mobile, Cesare Battisti e il procuratore della Repubblica, Giorgio Grandinetti.

Gli uomini della squadra mobile reggiana, già a poche ore dal fatto, avevano raccolto un corposo quadro indiziario contro Ben Haj Salah e avevano individuato il suo domicilio reggiano. Avevano monitorato la sua abitazione per un’intera giornata senza esito. Poi, quando hanno capito che non sarebbe più rientrato, hanno perquisito la sua casa e hanno trovato i documenti e il passaporto dell’indagato che è stato sequestrato.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Isabella Chiesi, hanno permesso di localizzare l’indagato a Parigi e di scoprire che stava per imbarcarsi, con un lasciapassare fornito dal consolato tunisino, su un volo per la Tunisia. A questo punto è stato interessato il servizio di cooperazione internazionale di polizia (Interpol-Sirene) che, attraverso l’esperto di sicurezza italiano a Parigi, ha curato la comunicazione dei dati acquisiti con le autorità francesi.

Da sinistra il procuratore Giorgio Grandinetti, il questore Isabella Fusiello e il capo della Mobile, Cesare Battisti

Da sinistra il procuratore Giorgio Grandinetti, il questore Isabella Fusiello e il capo della Mobile, Cesare Battisti

Poi, alle undici di mattina di ieri, all’aeroporto di Parigi-Orly, sono scattate le manette per il tunisino in esecuzione di un mandato d’arresto europeo che era stato emesso dal giudice Ghini del tribunale di Reggio Emilia. Secondo gli inquirenti le prove di colpevolezza a carico di Ben Haj Salah sono “granitiche” dato che le indagini avrebbero chiarito le fasi dell’omicidio e anche il movente che sarebbe da ricondurre a una lite fra i due il 31 dicembre 2013 dove il presunto assassino è rimasto sfregiato dalla vittima.

Il capo della squadra mobile: “Fermato che aveva già un piede sull’aereo”
Il capo della squadra Mobile, Cesare Battisti, ha detto: “Questa è la cronaca di una corsa. Dall’otto giugno siamo stati sempre più veloci dell’assassino, perché abbiamo corso assieme con la procura e l’Interpol. Il movente dell’omicidio è da rintracciarsi nella disputa del 31 dicembre del 2013. L’autore del reato si sostentava spacciando hascisc. Abbiamo fatto in due settimane una raccolta di materiale che in altre indagini si fa in sei mesi. Venerdì abbiamo localizzato il soggetto a Parigi e siamo riusciti a individuare il volo che stava prendendo, con generalità leggermente diverse. Era riuscito a procurarsi un lasciapassare dal consolato tunisino e, quando è stato bloccato, aveva già un piede sull’aereo. Il quadro in cui è maturato l’omicidio è quello dello spaccio di hascisc. Stiamo cercando di capire come abbia fatto ad allontanarsi senza documenti dal territorio italiano e se ha avuto appoggi o meno in Italia. Il volo lo aveva prenotato domenica alle otto e, all’ultimo momento, lo aveva spostato a mezzogiorno. Qui è stata preziosa la collaborazione dell’esperto italiano che ha individuato la difformità nella lista passeggeri e questo ci ha consentito, in sede di imbarco, di fermarlo. Il suo domicilio nel reggiano era in zona stazione. Lui attualmente è a Parigi in carcere”.

Il sindaco: “Complimenti a polizia e procura”
Ha detto il sindaco di Reggio, Luca Vecchi: “Desidero esprimere a nome dell’Amministrazione comunale di Reggio Emilia e della collettività le felicitazioni e il ringraziamento agli organi inquirenti, per essere riusciti ad assicurare alla giustizia in così breve tempo l’uomo che si è reso responsabile dell’assassinio di via Nacchi. Il lavoro compiuto dalla Procura e dalla Questura di Reggio Emilia ha permesso di rintracciare l’uomo all’estero, mentre si apprestava a lasciare l’Europa. In tal caso sarebbe stato quantomai arduo riuscire a venire a capo di un grave fatto di cronaca. Proprio la complessità di un’indagine che è partita dalla nostra città e si è dovuta sviluppare a Parigi è l’ennesima riprova dell’altissimo grado di efficienza, professionalità e di efficacia che sono in grado di sviluppare gli inquirenti reggiani, cui vanno i nostri complimenti”.

Il presidente della Provincia, Giammaria Manghi: “Ora l’impegno proseguirà come sempre anche in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica”
Il presidente della Provincia, Giammari Manghi, si congratula:”Mi congratulo e ringrazio autenticamente, a nome della comunità provinciale, la Squadra mobile e la Procura di Reggio Emilia per il lavoro svolto che ha consentito l’arresto a Parigi del presunto omicida di via Nacchi. Anche questo risultato è il frutto dell’impegno congiunto e della professionalità che tutte le forze dell’ordine reggiane assicurano al nostro territorio e ai nostri cittadini. Ora l’impegno proseguirà come sempre anche in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, dove gli enti locali sono chiamati ad apportare il proprio contributo per mezzo delle polizie locali, luogo preposto ad assicurare la vivibilità e la serenità delle nostre comunità”.