No Tav, perquisita la casa di un 22enne reggiano

21 giugno 2016 | 19:00
Share0
No Tav, perquisita la casa di un 22enne reggiano

Il giovane commesso è stato sottoposto all’obbligo di firma in seguito ai disordini del 28 giugno 2015 al cantiere della Torino-Lione a Chiomonte

REGGIO EMILIA – La casa di un No Tav reggiano di 22 anni, G.G., è stata perquisita stamattina in seguito ai disordini avvenuti il 28 giugno dello scorso anno al cantiere della Torino-Lione a Chiomonte. Il giovane, in quel momento, era fuori casa ed irreperibile. La perquisizione, eseguita ugualmente alla presenza dei familiari, si è conclusa con esito positivo poiché nel corso dell’attività di P.G. è stato rinvenuto e sequestrato materiale relativo ai reati per cui si procede.

L’indagato si è poi spontaneamente presentato in questura dove gli è stata notificata e consegnata copia dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudizaria quotidiana. L’indagato, celibe, di professione commesso, non avrebbe mai partecipato, secondo la questura, a manifestazioni politiche di piazza.

La polizia di Torino, dopo un anno di indagini, ha proceduto a due arresti in carcere, nove arresti domiciliari e nove obblighi di firma nei confronti di altrettanti attivisti, compreso il 22enne reggiano. Il 28 giugno del 2015 i No Tav agganciarono delle funi alle recinzioni del cantiere cercando di abbatterle. Durante l’iniziativa di protesta si verificarono delle violente azioni commesse da un gruppo composto da un centinaio di No Tav, la maggior parte dei quali travisati in volto e con abbigliamento di colore scuro, che aggredirono, a più riprese, le forze dell’ordine poste a protezione del cantiere.

Il decreto di fermo del pm nei loro confronti “trae origine dall’acquisizione di ulteriori elementi di prova emersi nel corso di perquisizioni domiciliari e personali eseguite dalla Digos di Torino nei giorni scorsi, che vanno a rafforzare le posizioni di responsabilità degli indagati”. Tutti i 20 destinatari delle misure devono rispondere di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali, esplosioni di ordigni con la finalità di turbare l’ordine pubblico.