La polizia sequestra a un nomade beni per 300mila euro

13 giugno 2016 | 14:41
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La polizia sequestra a un nomade beni per 300mila euro

Confiscati beni anche a Antonio Floro Vito, imputato di Aemilia e misura di prevenzione personale per Alfonso Paolini. Il questore: “Ne seguiranno altri”

REGGIO EMILIA – Il 31 maggio scorso la divisione anticrimine della polizia ha sequestrato preventivamente, su autorizzazione del tribunale, a un nomade di etnia rom reggiano, beni immobili e mobili per un valore totale di circa 300mila euro. Il destinatario del provvedimento, una persona piuttosto conosciuta nella nostra città, 43 anni, con una sfilza di precedenti penali per reati contro il patrimonio, non vive in un campo nomadi ma nella zona della Roncina.

Gli sono stati sequestrati garage nella prima periferia cittadini, sette conti correnti intestati a sé e alla sua famiglia (centocinquantamila euro in contanti), un casolare e un terreno agricolo fra Vezzano ed Albinea. L’uomo non aveva redditi che potessero giustificare queste proprietà se non qualche dichiarazione di poco conto per lavoretti pagati svolti quando, a più riprese, è stato in carcere nel periodo dal ’99 ad oggi.

Il sequestro dei beni al nomade non è l’unico effettuato dalla Divisione anticrimine ma si inserisce in una più ampia strategia, secondo quanto ha detto stamattina il questore Isabella Fusiello, che mira “ad aggredire il patrimonio di chi si dedica ad attività illecite” dato che “è l’unico modo per disincentivare certe condotte” nei confronti di persone che “mettono in conto di entrare e uscire dal carcere” ma non gradiscono che li si colpisca nelle loro attività economiche.

Le misure accolte dal tribunale fino ad oggi dal 2015 sono state 25 di carattere personale (che includono, a vario titolo, obbligo di firma, sorveglianza speciale, obbligo di risiedere o di non risiedere in un territorio eccetera) e due di carattere patrimoniale. Ma il questore ha detto che ne verranno eseguite altre nelle prossime settimane

Oltre al nomade la polizia ha proceduto nei confronti di due imputati del processo Aemilia che attualmente si trovano in carcere: Antonio Floro Vito e Alfonso Paolini. A Floro Vito è stato sequestrato un appartamento, conti correnti e beni mobili. Nei confronti di Paolini si è invece proceduto a una misura di prevenzione personale. In particolare a Floro Vito sono stati sequestrati due conti correnti, un appartamento in via Montessori per un valore complessivo di circa 200mila euro.