Iren, con Appendino sindaco oggi Reggio è molto più forte

24 giugno 2016 | 16:28
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Iren, con Appendino sindaco oggi Reggio è molto più forte

Il debito di Torino e quelli di Amiu indeboliscono i primi cittadini di Torino e Genova: Vecchi oggi può giocare un ruolo da protagonista molto di più che in passato

REGGIO EMILIA – L’arrivo della Appendino al municipio di Torino ha reso molto più forte la posizione del sindaco Luca Vecchi fra i maggiori azionisti di Iren. Il Comune di Reggio veniva, con il suo 8,4%, dopo Torino e Genova che detengono, congiuntamente, il 36% delle azioni della multiutility.

Torino e Genova, però, sono due soci che hanno oggi due grossi problemi. Il capoluogo piemontese si trova sulle spalle un debito di 190 milioni di euro nei confronti di Iren per bollette non pagate. Una cifra non da poco, soprattutto considerando che il Comune di Torino ha già, di suo, tre miliardi di euro di debiti. Bisogna poi tenere presente che i dipendenti di Iren in Piemonte sono quasi tremila e che la ricchezza, come indotto, compresi i fornitori, distribuita sul tessuto sociale locale è considerevole.

Il Movimento Cinque Stelle ha sempre acclamato a gran voce il rientro dal debito e la riscossione da parte della multiutility dei suoi crediti. Sarebbe interessante sapere cosa pensa ora, visto che a governare la città c’è un suo esponente. Il fatto, comunque, è che difficilmente la Appendino potrà fare la voce grossa con Iren.

Genova, invece, con il suo sindaco Doria (che è di Sel) deve chiudere, entro l’estate, la partita dell’alleanza industriale tra la partecipata dei rifiuti Amiu e il Gruppo Iren, che entrerà nel capitale azionario della società genovese con una quota di controllo tra il 50 e il 60%. Una cessione necessaria dato che Amiu ha un debito di circa 60 milioni di euro e naviga in pessime acque. Neanche Doria, dunque, può permettersi di puntare i piedi.

Il sindaco Luca Vecchi, invece, non deve chiedere nulla alla multitulity perché non ha situazioni difficili da gestire sul suo territorio. Per di più, oggi, è diventato l’unico sindaco Pd, insieme a Dosi di Piacenza (che però come peso in azioni conta poco), ad avere un peso in quella società. Inoltre, a breve, è previsto che sia lui il segretario del patto di sindacato fra Genova, Torino e Reggio Emilia. Quindi il Comune di Reggio, oggi, ha effettivamente le carte in regola, dal punto di vista istituzionale ed economico, per giocare un ruolo da protagonista all’interno della multiutility. Vedremo se il sindaco di Reggio sarà in grado di far valere questa sua indubbia situazione di vantaggio.