I voucher: cosa sono e come funzionano

2 giugno 2016 | 10:05
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I voucher: cosa sono e come funzionano

Introdotti nel 2008 per contrastare il fenomeno del “lavoro sommerso”, i voucher hanno un valore minimo di 10 euro, di cui 7,5 netti riconosciuti al prestatore (lavoratore) quale compenso di un’ora di lavoro

REGGIO EMILIA – Il lavoro accessorio è una prestazione occasionale svolta senza un normale contratto di lavoro e si caratterizza di uno specifico sistema di pagamento, ossia i voucher o buoni lavoro. Introdotti nel 2008 per contrastare il fenomeno del “lavoro sommerso”, i voucher hanno un valore minimo di 10 euro, di cui 7,5 netti riconosciuti al prestatore (lavoratore) quale compenso di un’ora di lavoro.

Sono inoltre disponibili buoni in formato multiplo del valore di 20 e 50 euro, fino ad un valore massimo di 500 euro. Il voucher garantisce la copertura previdenziale Inps e quella assicurativa Inail e il trattamento ai fini pensionistici. Le prestazioni erogate dall’Inps quali ad esempio disoccupazione, maternità, malattia, assegni familiari non sono invece comprese. Sono i limiti economici che disciplinano l’utilizzo dei voucher.

Il limite per singolo datore di lavoro (committente) è pari a 2000 euro netti annui (2.666 lordi). Il lavoratore può percepire fino a 7000 euro netti annui (9.333 euro lordi dal 1/1 al 31/12, rivalutabili annualmente), considerando invece tutti i datori di lavoro. Per i prestatori percettori di misure di sostegno al reddito il limite si riduce da 7000 a 3000 euro.

Qual è la procedura di utilizzo? Il committente può acquistare i buoni lavoro esclusivamente tramite i canali telematici abilitati: procedura telematica Inps, tabaccai aderenti alla convenzione Inps-Fit, servizio Internet banking Intesa San Paolo e le banche abilitate. I privati (non imprenditori) possono acquistare i voucher anche attraverso gli uffici postali. Successivamente, sempre il datore di lavoro deve effettuare la comunicazione obbligatoria dell’inizio della prestazione all’Inps, esclusivamente per via telematica. Inoltre ha l’obbligo di verificare il non superamento del limite economico da parte del lavoratore.

Il buono può essere riscosso dal lavoratore solamente presso il circuito di emissione: se acquistato presso Inps e uffici postali può essere riscosso negli uffici postali stessi, entro 2 anni dal giorno di emissione. Se acquistato presso tabaccai e banche può essere riscosso all’interno del circuito di emissione, entro 1 anno.

Pur essendo uno strumento che dà buona risposta a esigenze occasionali (baby sitter, colf, ecc…), l’utilizzo si è esteso ben oltre questi confini determinando il boom degli ultimi due anni e questa grande diffusione ha certamente eroso numeri ad altre forme di occupazione flessibili e garantite.