Fronda anti-Renzi: la guida la nipote di Prodi

26 giugno 2016 | 10:53
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Fronda anti-Renzi: la guida la nipote di Prodi

Ci sono anche l’assessore Mirko Tutino, il vicesindaco di Scandiano Matteo Nasciuti e il consigliere comunale Lanfranco De Franco. Incontro lunedì alle 21 al chiostro della Ghiara. “Perso nelle periferie. Smantellata la struttura del Pd, trasformato in poco piu’ di un comitato di supporter all’azione del governo”

REGGIO EMILIA – Una fronda anti-Renzi prende piede anche a Reggio Emilia. E a metterla in piedi e’ Silvia Prodi, consigliera regionale Pd dell’Emilia-Romagna nonche’ nipote dell’ex presidente del Consiglio. Insieme all’assessore reggiano Mirko Tutino, al vicesindaco di Scandiano Matteo Nasciuti e al consigliere comunale reggiano Lanfranco De Franco, Prodi lancia un’iniziativa pubblica per dare un “microfono aperto” agli elettori del Pd “o per chi ha smesso di credere nel Pd ma vorrebbe ritornare a crederci”.

L’incontro e’ stato organizzato per lunedi’ prossimo al chiostro piccolo della Ghiara a Reggio Emilia. “Siamo eletti e dirigenti del Pd che si riconoscono nella sinistra del partito – si presentano Prodi e gli altri promotori – e ci rivolgiamo a tutti coloro che come noi vorrebbero un Pd diverso”. La ricetta e’ radicalmente anti-renziana. “Crediamo che il partito debba ritornare a essere un punto di riferimento per tutti gli elettori di centrosinistra. Abbiamo deluso chi lavora nelle fabbriche, chi vive nelle periferie, chi opera nel mondo della scuola, chi si mobilita per la tutela dell’ecosistema e per i beni comuni”.

Lo ha dimostrato secondo i promotori il flop delle amministrative. Abbiamo perso 100.000 voti a Torino, oltre 200.000 a Roma e piu’ di meta’ della citta’ che governavamo prima della tornata elettorale di questo giugno. Abbiamo perso in tre delle prime quattro citta” italiane soprattutto perche’ abbiamo perso nelle periferie”. Per questo “siamo preoccupati”, confidano Prodi e gli altri. “Perche’ non si riforma un paese senza il consenso degli italiani, e tanti buoni amministratori hanno visto calare il proprio consenso per le scelte del partito nazionale, che si e’ chiuso in una linea politica distante delle proprie origini e dalla propria base”.

Inoltre, si legge ancora nella nota, “e’ stata smantellata la struttura del Pd, trasformato in poco piu’ di un comitato di supporter all’azione del governo. Coloro che hanno qualcosa da dire – e vorrebbero un futuro diverso per il Pd e per il centrosinistra italiano – lunedi’ sera potranno farlo con un microfono aperto”.