Festival Aperto 2016: il Pianeta Pensante

28 giugno 2016 | 14:18
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Festival Aperto 2016: il Pianeta Pensante

A Reggio Emilia dal 17 settembre al 13 novembre, il festival presenta un programma di musica, danza, teatro musicale, non senza escursioni nella videoarte e nell’installazione, con artisti da tutto il mondo di altissimo livello

REGGIO EMILIA: L’ottava edizione del Festival Aperto – a Reggio Emilia dal 17 settembre al 13 novembre 2016 – presenta un programma di musica, danza, teatro musicale, non senza escursioni nella videoarte e nell’installazione, con artisti da tutto il mondo di altissimo livello, e un filo tematico che si avvolge intorno al nostro pianeta. Fra “storie, geografie, persone; paesaggi mentali, culture, idee”, recita il progetto, “l’homo sapiens sapiens vive nella rete neuronale di questo cervello grande come un pianeta, le cui correnti elettriche scioccano o ammaliano, vivificano o uccidono”.

“Il programma”, prosegue il progetto, “orbita fra paesi e civiltà artistiche, occidenti e orienti, luoghi terracquei e icone dell’immaginario. Così come corre nelle orbite più piccole delle relazioni umane: il quotidiano, i rapporti di sangue, gli stati d’animo, il senso di sé, i piccoli poteri. Di simili correnti fra grande e piccolo, fra qui e altrove è fatto il pianeta: che il pianeta sappia farsi ‘pensante’ è l’auspicio necessario proprio nel tempo che sembra portare al suo impazzimento.”

Il festival attraversa quattro aree di programmazione: Musica per il teatro e per lo spazio; Il suono organizzato; Reggioemiliadanza; Danza italiana.

Biglietti in vendita a partire da oggi.

Musica per il teatro e per lo spazio: La musica in conversazione con altre forme di espressione contemporanea, nell’invenzione degli spazi, nella ridefinizione permanente del rapporto pubblico/performance.
Conversazione, dunque, con il teatro e la narrativa contemporanea, nell’opera L’arte e la maniera di affrontare il proprio capo per chiedergli un aumento di Vittorio Montalti, da Georges Perec (Cavallerizza, 23 e 25/09: prima assoluta della versione definitiva); con lo happening, la sound art, la video arte, le tradizioni millenarie del mondo, in Reka di Yuval Avital (Valli, 1/10: prima assoluta) con la canzone e il folklore, la mise en espace, la videoinstallazione, in Passage through the World di Mohsen Namjoo, Shoja Azari e Shirin Neshat (Cavallerizza, 8 e 9/11); canti folklorici lungo la Via della seta, fra Oriente, Iran, Balcani e Italia, ricomposti da Namjoo, le grandi videoinstallazioni di Neshat calate in una struttura scenico-installativa concentrica, chiusa in teatro e tuttavia straordinariamente aperta alla vita, alle civiltà.

“Il suono organizzato”: “Suono organizzato” è un concetto centrale nella musica di Edgard Varèse, il compositore più in anticipo sui tempi, sorprendente e imprevedibile del Novecento. Artista devoto alla scienza ma anche alle suggestioni del mito, interessato ai processi fisici ma come rifrazioni dell’umano osservare, Varèse non viene soltanto omaggiato con alcune delle sue composizioni più importanti.  Con l’Orchestra Haydn e il Coro da Camera Sloveno, Juraj Valčuha dirige Janáček, innovatore outsider della musica europea (Valli, 17/09). E poi l’Ars Ludi Ensemble diretto da Tonino Battista, culminante in Déserts per grande complesso ed elettronica, con la proiezione del video di Bill Viola realizzato appositamente sul pezzo (Ariosto, 24/09). Il viaggio prosegue a Oriente, nella civiltà musicale altissima dell’Iran, fra altri modi nuovi e antichi di “organizzare il suono”. Divertimento Ensemble e Mehraein Ensemble, sotto la direzione di Sandro Gorli, esplorano La musica iraniana fra presente e passato con tre giovani compositori dell’Iran contemporaneo (e altrettante prime esecuzioni), e una seconda parte di concerto dedicata alla straordinaria tradizione musicale persiana di repertorio e liuteria (Cavallerizza, 17/10).

Atmosfere è una maratona pianistica appositamente costruita per il Festival con i tre migliori pianisti italiani dediti al contemporaneo: Emanuele Arciuli, Ciro Longobardi, Andrea Rebaudengo, per un’esperienza immersiva di 4 ore, da Philip Glass, a Pierre Boulez a Erik Satie, fino a un nuovo pezzo per 3 pianoforti di Mauro Montalbetti in prima assoluta (Cavallerizza, 30/10).

In un contesto di ricerca libera e non ortodossa, il concerto di Off-Topic Ensemble diretto da Renato Rivolta associa musiche dell’avanguardia colta e del rock progressivo – Varèse, Zappa, Romitelli, Gentle Giant, Nancarrow, Metallica… – in trascrizioni cameristiche. (Sala degli Specchi, 12/11: con alcune prime assolute). Infine un trio eccezionale: Matthew Herbert consacrato guru dell’elettronica, Enrico Rava acclamato guru del jazz europeo e l’apprendista stregone Giovanni Guidi, che ha carpito molti segreti dell’un mondo e dell’altro. Fra improvvisazione, musica concreta e techno. In una parola: musica totale (Ariosto, 11/11).

Reggioemiliadanza: In programma, eccellenze della coreografia italiana ed europea, con 6 prime assolute, 1 prima nazionale, 6 coproduzioni. La Hofesh Shechter Company torna con barbarians (Ariosto, 28/09). Un cammino di ricerca di se stessi, come lungo una mappa di strade e dedali che si intersecano: questo lo spunto centrale di Lego di Giuseppe Spota. Accanto ad esso, la prima assoluta di Words and Space di Jiři Pokorny, metafora di un dialogo interiore e di fluttuanti esperienze personali, compone la serata di Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto (Valli, 6/10).

Il Cantico di Salomone diventa ispirazione per Canti, progetto di formazione per giovani danzatori di Virgilio Sieni, finalizzato alla creazione di una coreografia inedita con la partecipazione di Michele Rabbia alle percussioni. E poi il Cantico dei Cantici. Entrambe sono nuove produzioni in prima assoluta (Cavallerizza, 2, 3, 7/10).

Accanto alla musica di Mahler, la tradizione polifonica del Congo, la scenografia dell’artista belga Berlinde De Bryckere, l’interpretazione a 9 danzatori/voci de les ballets C de la B, in un “miscuglio unico di visioni artistiche” con Alain Platel (Ariosto, 8, 9/10).

La presenza di Peeping Tom con Moeder (madre), coproduzione europea in prima italiana, è conseguenza naturale della partecipazione della Compagnia al Festival 2014 con Vader (padre) (Ariosto, 15, 16/10). Le associazioni mentali sulla “rabbia”, emozione esplosiva e tema di partenza per la creazione della nuova produzione in prima assoluta di Cristiana Morganti (Cavallerizza, 25, 26/10). Il festival si chiude con un magnifico esempio di nuove forme performative: Cinématique di Adrien Mondot della Compagnie Adrien M / Claire B. L’immaginazione trasforma ciò che è opaco, rivela la libertà, il desiderio, l’infinito che ciascuno porta dentro (Cavallerizza, 12, 13/11).

Danza italiana: Sulla danza italiana il Festival da anni offre una panoramica articolata e distribuita nelle edizioni, proponendo uno sguardo critico su autori e tendenze in atto. Nicola Galli presenta il suo ultimo lavoro site specific, MARS (Chiesa S. Carlo, 28/10). Annamaria Ajmone presenta invece Antala (Palazzo dei Musei, 29/10).