Ex Reggiane, la Cgil: “Area gestita con poca trasparenza”

7 giugno 2016 | 17:57
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Ex Reggiane, la Cgil: “Area gestita con poca trasparenza”

Alberini: “Ci sono ancora molti punti oscuri”. Il sindacato propone di adibire la palazzina centrale a centro studi e luogo di conservazione dell’archivio delle Reggiane. Polemica sulla lapide commemorativa spostata

REGGIO EMILIA – Nel dibattito sulla riqualificazione dell’area delle Reggiane interviene anche la Cgil. Lo fa proponendo di destinare la palazzina centrale della direzione e degli uffici delle ex officine meccaniche di Reggio Emilia a centro di studi, ricerca e di iniziative culturali, adibendo cioe’ lo spazio alla conservazione della documentazione storica dell”azienda.

Non solo: il sindacato chiede anche una sorta di “agora’” sulle ipotesi di gestione degli spazi riqualificati, attivando “una o piu’ sedi in cui attivare un dibattito pubblico con la citta’” che secondo il sindacato finora è stato gestito in modo poco “trasparente”. Infine la Cgil torna a chiedere un intervento sulla lapide che ricorda l’eccidio avvenuto durante la manifestazione del 28 luglio 1943, oggi collocata all”ingresso del Teconopolo e non nel punto esatto in cui si consumo’ l’episodio.

Ad avanzare le proposte, in primis al Comune di Reggio che sta gestendo tramite la societa’ Stu Reggiane la riqualificazione dell’area, sono Ramona Campari della Cgil e Luciano Berselli, del centro studi R60. “Sulle Reggiane – attacca Campari – c’e’ molto interesse e di questo siamo contenti perche’ rappresenta un pezzo di storia del movimento operaio della nostra citta’”. La discussione tuttavia, aggiunge Berselli, “e’ riservata a pochi e questo ci preoccupa. Anche perche’ vengono di continuo annunciati nuovi progetti, che poi non trovano realizzazione, in cui non vediamo una strategia complessiva”.

Sulla stessa linea Matteo Alberini, della segreteria della Camera del lavoro: “Con una scelta condivisibile e pragmatica, il Comune sta intervenendo in base ai fondi che ha a disposizione. Ma ci sono ancora molti punti oscuri”. Ad esempio, “non conosciamo le aziende che dovrebbero insediarsi nei capannoni 17 e 18 una volta riqualificati (costo dell’operazione: quasi 32 milioni con risorse pubbliche e eprivate, ndr)”.

Vicenda che aveva portato poi ad un incontro e a un chiarimento con il primo cittadino. Altro punto su cui pero’ la Camera del lavoro insiste e’ quello della lapide commemorativa dell’eccidio di cui chiede, se non lo spostamento nel punto originale che e’ fortemente degradato, almeno un cartello informativo sui fatti del 1943. “Per evitare – commenta Campari – che la commemorazione si risolava solo in un momento di retorica”. Intanto, per far conoscere la storia delle Reggiane il centro tudi R60 ha organizzato la proiezione di due film all’interno della rassegna del cinema estivo nel complesso degli ex “Stalloni”.

Le proiezioni si svolgeranno il 27 giugno (nel 65° anniversario della prima uscita dalla fabbrica del trattore R60, progettato e costruito dai lavoratori durante l’occupazione) e il 25 luglio, in preparazione della manifestazione che ricordera’ l’eccidio prevista 3 giorni piu’ tardi.