En.Cor, Comune Correggio condannato a pagare 11 milioni

18 giugno 2016 | 15:07
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En.Cor, Comune Correggio condannato a pagare 11 milioni

Lo ha deciso il tribunale di Reggio nella causa intentata da Banca San Felice. E ci sono cause di banche per quasi altri venti milioni per la vicenda della società di proprietà pubblica fallita. Il sindaco Malavasi: “Siamo al lavoro con i nostri legali”

CORREGGIO (Reggio Emilia) – Il tribunale di Reggio ha condannato il Comune di Correggio a pagare quasi undici milioni di euro, oltre alle spese legali, nella causa intentata da Banca San Felice per il recupero del finanziamento concesso – tramite lettera di patronage emessa dal Comune di Correggio – a Encor, società di proprietà pubblica per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Per la precisione si trata di 10.816.551 euro, oltre alle spese legali.

Il problema per il Comune di Correggio, fra l’altro, è che quella della Banca San Felice è solo la prima causa intentata dalle banche dato che anche il Banco popolare e la Bnl, che avevano concesso prestiti a En.Cor, garantiti dal Comune di Correggio, hanno citato in giudizio l’amministrazione per riavere i loro soldi: si tratta in totale di ben 29 milioni e 280mila euro. Ci sono quindi cause per quasi altri venti milioni di euro che vedono coinvolto il Comune.

Ricevuto l’esito della sentenza, l’amministrazione comunale ha immediatamente provveduto a informare il consiglio comunale, tramite i capigruppo. Scrive il sindaco Ilenia Malavasi: “Non ci siamo mai sottratti al nostro impegno di trasparenza su Encor, fornendo sempre una puntuale informazione al consiglio comunale tanto che nella seduta dello scorso aprile abbiamo illustrato tramite una nota integrativa al bilancio le possibili azioni conseguenti ad un eventuale esito negativo del contenzioso. Al tempo stesso abbiamo sempre risposto ai cittadini nel corso delle diverse occasioni e assemblee pubbliche sul bilancio che abbiamo promosso in questi anni”.

E aggiunge: “In questi ultimi mesi abbiamo analizzato molto bene la normativa e conosciamo bene quelle che sono le nostre possibilità. Siamo dunque pronti ad affrontare la situazione. Siamo già al lavoro con i nostri legali per stabilire i prossimi passi da compiere in sede giudiziaria, sempre nell’ottica e con obiettivo prioritario la tutela dell’ente e dei cittadini correggesi”.

Il segretario del PD Costa: “Approfondire responsabilità di ciò che è accaduto”
Scrive il segretario del Pd, Andrea Costa: “Tre anni fa abbiamo scelto la strada della verità e della trasparenza e abbiamo messo in campo un progetto politico e amministrativo utile a difendere il Comune e a preparare le contromosse in caso di pronunciamento sfavorevole. Oggi c’è una compagine di amministratori preparata e in grado di affrontare una sfida difficile nel miglior modo possibile. Che per noi significa non causare danno ai cittadini di Correggio, non tagliare i servizi e difendere anche i lavoratori del Comune. Di fronte alla sentenza si apre anche la fase di approfondimento delle responsabilità tecniche e gestionali in capo a chi ha seriamente messo in pregiudizio il Comune e la comunità stessa di Correggio”.

Il Pd di Correggio: “Scelta la strada della trasparenza”
Il Partito Democratico di Correggio “rimarca la propria posizione a sostegno dell’attuale amministrazione” e scrive che si devono “individuare i livelli di responsabilità tecniche, gestionali ed amministrative di chi allora guidava la società partecipata e la successiva vendita”. Rivendica di aver “fatto chiarezza tre anni fa, in modo trasparente, parlando ai cittadini”. E conclude: “Trasparenza che ha contraddistinto l’azione di questa amministrazione, cui oggi va tutto il nostro sostegno, nel lavoro di messa in sicurezza dell’Ente. Così come siamo convinti che nessuna ricaduta economica debba gravare sui cittadini correggesi. Tutelare i servizi ed i posti di lavoro dell’Ente sarà una priorità, che difenderemo insieme all’ amministrazione”.