Core, l’ospedale del futuro dal volto umano

9 giugno 2016 | 16:03
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Sabato il premier Renzi inaugura il centro oncoematologico. Aprirà i battenti fra due giorni, ma sarà operativo al 100% solo a fine anno. E’ costato 35 milioni: vi opereranno 200 persone. I posti letto sono 125. Il direttore generale Messori: “Vogliamo che diventi l’ospedale dei cittadini”

REGGIO EMILIA – Un ospedale del futuro dal volto umano. Ecco com’e’ il nuovo centro per la cura e la ricerca in campo oncologico ed ematologico dell’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia, il Core, che verra’ inaugurato sabato alla presenza del premier Matteo Renzi. Una struttura attesissima in citta’, il cui progetto e’ stato in gestazione per oltre otto anni e che oggi vede la luce anche grazie al contributo delle associazioni di volontariato reggiane.

Risale infatti al 2007 la prima ipotesi di realizzare nel complesso ospedaliero un centro dedicato alle patologie tumorali, mentre nel 2008 e’ stato inviato alla Regione lo studio di fattibilita’ dell’opera. Il 21 giugno del 2011 fu posata la prima pietra del Core che aprira’ ufficialmente i battenti tra due giorni. Il centro sara’ pero’ operativo al 100% solo a fine anno, quando entrera’ in funzione anche il reparto di endoscopia digestiva, che usufruira’ di un angiografo di ultima generazione donato da Fondazione Manodori e onlus Apro.

Poco distante dal corpo centrale del Santa Maria, l’edificio e’ costato circa 35 milioni, di cui 6,3 di dotazioni tecnologiche. A finanziarlo la Regione, ma 2,5 milioni sono stati raccolti in questi anni anche dall’associazione di volontariato Grade. La nuova struttura si sviluppa su sei livelli, di cui uno inerrato, per un totale di quasi 16.000 metri quadrati. Nel centro opereranno 200 professionisti tra personale medico e infermieristico e sono in tutto 125 i posti letto e le poltrone di day hospital per i pazienti.

Oltre ad essere un centro medico d’avanguardia pero’, il Core “mette al centro la persona”, spiega il direttore generale dell’ospedale Santa Maria Antonella Messori. In tutti gli ambienti infatti, futuristiche apparecchiature mediche (c’e’ pure una “centrale” per miscelare i farmaci necessari alle chemioterapie che distribuira’ circa 37.000 flaconi all’anno a livello provinciale, piu’ 35.000 di medicine ancillari alle terapie, ndr) si accompagnano ad elementi studiati per rendere i locali piu’ accoglienti per i pazienti.

Come ad esempio le opere d’arte donate al Core da altrettanti artisti reggiani. Nel centro troveranno inoltre posto un punto “informa salute” gestito da volontari e una biblioteca, mentre nel reparto di oncologia sara’ collocato un pianoforte donato da un negozio di musica cittadino. Cambia anche l’assistenza al paziente, che sara’ seguito in larga misura da una sorta di infermiere personale, detto di “riferimento”. Il nuovo centro prendera’ in carico i casi di malati di tumore, che rappresentano ad oggi il 20% dei casi trattati al Santa Maria.

In dettaglio, nell’ultimo anno sono stati 500 i pazienti ricoverati in medicina oncologica e quasi 3.000 quelli seguiti nei settori ambulatoriale e di day hospital di oncologia. L’endoscopia digestiva ha invece in carico circa 10.500 pazienti. “Siamo ad una tappa storica per l’ospedale e la comunita’ reggiana”, dice Messori. “Il Core e’ una grande opera collettiva espressione di coraggio e lungimiranza, che sono tratti distintivi dei reggiani”. Vogliamo “diventi l’ospedale dei cittadini”, conclude il direttore. Dopo la cerimonia con il premier, le porte del Core resteranno aperte per i cittadini domenica, per un open day dalle 10 alle 18.30. Altre iniziative con al centro la struttura sono gia’ calendarizzate per novembre.