Brexit, vola la petizione per un nuovo referendum

25 giugno 2016 | 17:52
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Brexit, vola la petizione per un nuovo referendum

Paesi fondatori Ue: “Gran Bretagna esca presto”. Merkel: “Londra faccia il primo passo”

REGGIO EMILIA – Il giorno dopo il sì del popolo britannico all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, i cinque ministri degli esteri dei Paesi fondatori si incontrano a Berlino per stabilire le prossime mosse. “Quello tra l’Ue e il Regno Unito non sarà un divorzio consensuale – dice Jean-Claude Juncker – ma non è stata neppure una grande storia d’amore”. Per Angela Merkel è il governo britannico che deve fornire informazioni su come intende procedere nel processo di uscita dall’Ue.

“Le trattative non possono durare in eterno ma tocca alla Gran Bretagna muovere i suoi passi. Immagino – ha detto la Cancelliera – che anche la Gran Bretagna voglia mettere in pratica le decisioni del referendum. Non mi bloccherei sulla questione dei tempi brevi. L’importante è che fino a che l’accordo di uscita non viene definito, la Gran Bretagna resta membro a pieno titolo dell’Ue con tutti i diritti e i doveri. Di questo ho parlato con il premier David Cameron”.

Il ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier,  ha dichiarato con che “nessuno ci ruberà la nostra Europa. Il lavoro e la crescita – ha proseguito – sono due tra le principali risposte che l’Europa dovrà dare per evitare una grande crisi dopo la Brexit. Il processo per l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue – ha sottolineato – deve essere avviato il più presto possibile, per poterci poi concentrare sul futuro dell’Europa”.

“I negoziati per la Brexit con la Gran Bretagna – ha detto il ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault – devono iniziare immediatamente”. Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni “Una delle risposte che gli europei aspettano per dare una prospettiva al futuro dell’Europa riguarda la capacità di avere politiche comuni sull’immigrazione. L’Italia si aspetta che nel Consiglio Ue della prossima settimana di prendano decisioni rivelanti”.

Intanto la petizione per chiedere un nuovo referendum sulla Brexit ha superato il milione e mezzo di firme. Lo si legge sul sito del governo britannico dove sono pubblicate tutte le petizioni che poi vengono sottoposte alla commissione incaricata di valutarle per eventualmente sottoporle al parlamento.  Sul sito petition.parliament.uk le firme aumentano di minuto in minuto. Per dare la propria adesione alla proposta basta cliccare su ‘sign the petition’ e compilare tutti i campi. Naturalmente possono firmare solo i cittadini britannici e i residenti nel Regno Unito. Secondo la mappa pubblicata sul sito, la più alta concentrazione si trova nelle principali città della Gran Bretagna, Londra in testa.

Dal canto suo, la first minister di Edimburgo, Nicola Sturgeon, ha invocato “l’avvio immediato” di negoziati fra l’Ue e la Scozia per “difendere gli interessi” del popolo scozzese, che nel referendum britannico ha votato contro la Brexit a differenza della maggioranza degli elettori del Regno Unito.

Per quanto riguarda l’Italia, Salvini auspica che torni a controllare i suoi confini, la sua moneta, le sue banche, la sua agricoltura, il suo commercio, la sua pesca, perché essere diretti da altri, da tre massoni, burocrati e finanzieri non ci ha portato a nulla di buono”.