Attacco a Istanbul: per la Cia la firma è dell’Isis

29 giugno 2016 | 22:29
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Attacco a Istanbul: per la Cia la firma è dell’Isis

Le vittime sono salite a 42, i feriti a 239. Il commando era composto da 7 persone: un kamikaze si è fatto esplodere per consentire agli altri di entrare nell’aeroporto

ISTANBUL – Continua a salire il bilancio della strage all’aeroporto Ataturkdi Istanbul, dove tre kamikaze si sono fatti saltare in aria. Un ragazzo di 22 anni rimasto ferito non ce l’ha fatta ed è morto in ospadale, diventando la 42esima vittima dei terroristi. Tra le vittime anche 13 stranieri. Mentre sono 239 i feriti accertati, di cui 109 già dimessi dagli ospedali.

Il premier turco  Yildirim ha precisato che un kamikaze si è fatto saltare fuori dal settore arrivi e due altri hanno sfruttato il panico creato dall’esplosione per entrare nell’edificio. Alla luce di questa dinamica, “potrebbe essere necessario prendere misure contro attacchi armati anche all’esterno” degli aeroporti, dove “aumenteremo il numero degli agenti di sicurezza con un addestramento specifico”.

Secondo il direttore della Cia, John Brennan, l’attacco porta la chiara firma dell’Isis. “Ci sono i segni distintivi della depravazione dello Stato Islamico”. Anche le autorità turche continuano a puntare sulla pista di Daesh” (l’Isis), come ha detto stasera il premier turco.

Tra le 41 vittime, per le quali è stato decretato un giorno di lutto nazionale, oltre ai  turchi, ci sarebbero 5 sauditi, 2 iracheni, 1 tunisino, 1 uzbeko, 1 cinese, 1 iraniano, 1 ucraino, 1 giordano e una donna palestinese. Le vittime di cui finora è stata accertata l’identità sono 37. Tra queste non risultano al momento italiani, anche se sono ancora in corso verifiche.

Nel conto delle vittime non sono inclusi i 3 kamikaze, di cui è stata conclusa l’autopsia. La loro identità non è ancora stata resa nota, ma secondo fonti delle indagini si tratterebbe di cittadini stranieri. Secondo le stessi fonti, sarebbe una donna la persona arrestata ieri sera dalla polizia turca perché sospettata di far parte in qualche modo del commando, sarebbe stato composto da 7 persone.

L’attacco, ha sottolineato Yildirim, arriva mentre la Turchia sta avendo successo nella lotta al terrorismo e sta cercando di normalizzare i rapporti con Paesi come la Russia e Israele. L’aeroporto è parzialmente riaperto. Le autorità riferiscono che i voli sono ripresi, ma sono almeno un terzo quelli cancellati e ci sono molti ritardi. Anche i social network funzionano a singhiozzo. Sia Facebook che Twitter risultano fortemente rallentati per gli utenti turchi, al punto da essere di fatto inaccessibili.