Reggio-Guastalla, treno fermo: pendolari costretti all’autostop

3 maggio 2016 | 11:28
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Reggio-Guastalla, treno fermo: pendolari costretti all’autostop

E’ successo stamattina: il convoglio è rimasto in panne all’altezza di San Giovanni di Novellara. Un bus di Seta, mandato sul posto, non li trova. Federconsumatori: “Situazione insopportabile”

GUASTALLA (Reggio Emilia) – Quaranta pendolari abbandonati su binari e costretti a fare l’autostop, purtroppo inutilmente, per andare al lavoro. E’ successo stamattina sulla linea Tper (Trasporto passeggeri Emilia-Romagna) da Guastalla a Reggio.

La denuncia arriva da Federconsumatori che scrive: “Il treno che da Guastalla porta a Reggio Emilia è nuovamente in panne. Sono mesi che seguiamo i gravissimi disagi che i pendolari della zona subiscono. Questa mattina l’ennesimo. Siamo stati contattati da alcuni membri del comitato pendolari della zona.  I pendolari saliti sul treno T.Per, partito da Novellara alle 8.16, all’altezza di San Giovanni di Novellara sono già  fermi. C’è un guasto”.

Non è la prima volta che il treno che da Guastalla porta a Reggio Emilia si ferma. A bordo ci sono 40 persone, lavoratori e studenti, che sono bloccati  su un binario dove non passa alcun mezzo. T.Per contatta Seta, perchè invii un bus in soccorso dei pendolari bloccati, ma la comunicazione non va a buon fine. Il bus, invece che recarsi alla stazione, rimane sulla provinciale.

Continua Federconsumatori: “Non trovando persone ferme lungo la strada il bus torna indietro vuoto. I pendolari però erano rimasti al binario, al sicuro, lontani dalle auto che sfrecciano sul rettilineo. Solo alcuni, ormai troppo preoccupati al pensiero di ritardare nuovamente un appuntamento di lavoro o scolastico, si spostano sulla provinciale in cerca di qualcuno che si fermi al segno di “autostop”.
Dopo oltre tre ore i pendolari sono ancora fermi, bloccati, con tutti i loro appuntamenti ed impegni saltati. Nessun bus, nessun nuovo treno, nessuna ulteriore comunicazione”.

Conclude l’associazione di tutela dei consumatori: “Non si capisce se per risolvere seriamente questo problema che isola paesi e cittadini virtuosi che non vogliono o possono permettersi un mezzo proprio, si debba aspettare che qualcuno si ferisca nel tentativo di fare l’autostop o se invece ci sia la seria e reale volontà di risolvere definitivamente questo grave problema, che nel 2016 a Reggio Emilia è davvero insopportabile”.