Mauriziano, in 150 chiedono a Vecchi: “Teniamolo aperto”

15 maggio 2016 | 13:53
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Mauriziano, in 150 chiedono a Vecchi: “Teniamolo aperto”

Fantuzzi: “Mobilitiamoci per salvare una parte gloriosa della nostra storia, non solo locale”

REGGIO EMILIA – “L’ennesima occasione perduta da un’amministrazione, purtroppo, non all’altezza e senza una visione della città. Mobilitiamoci per salvare una parte gloriosa della nostra storia, non solo locale. La prossima chiusura del Mauriziano è una notizia incredibile che ci sgomenta:  il 19 maggio non potremo celebrare il cinquecentesimo anniversario dell’Orlando Furioso. Ma a rischio è ora anche l’anniversario della nascita di Ludovico Ariosto, che cade l’otto settembre.

Si tratta di un palazzo storico e di un parco meraviglioso che non meritano un simile spregio, soprattutto in prossimità della stagione estiva. La cultura, nella città che non ha nemmeno un assessore deputato a tale funzione, è intesa esclusivamente come organizzazione di eventi, alcuni anche apprezzabili come Fotografia europea. Ecco il nodo fondamentale: cultura è anche preservare e valorizzare la propria storia, soprattutto quando ha espresso autentici titani come Ludovico Ariosto, cui altre città, come Ferrara, hanno dedicato ben altra cura.

E invece a Reggio Emilia non si è nemmeno in grado di avviare i lavori di restauro della struttura, proprio nell’anno in cui si dovrebbero celebrare alcuni dei momenti fondamentali della vita e dell’arte dell’Ariosto. D’altronde, quanto accaduto al Castello di Canossa non è ahimè dissimile per gravità e insipienza politica.

Non c’è tempo da perdere, nemmeno in polemiche, pur piuttosto fondate: sindaco Luca Vecchi, anche in quanto delegato alla cultura, attivati immediatamente per sbloccare i lavori di restauro per arrivare pronti almeno all’8 settembre, data di nascita dell’artista.

Centocinquanta persone in pochissime ore hanno già manifestato l’interesse alla questione. Non perdiamo l’ennesima occasione, non pensiamo solo alla fotografia.
Lo dobbiamo all’Ariosto, lo dobbiamo alla nostra città”.