Il vicesindaco Sassi: “Profughi, basta polemiche”

6 maggio 2016 | 20:57
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Il vicesindaco Sassi: “Profughi, basta polemiche”

Matteo Sassi: “Il piano di accoglienza funziona, a maggior ragione dopo l’attacco a Pd e Caritas”

REGGIO EMILIA – “Guardiamo con preoccupazione alle polemiche avviate ormai da alcuni mesi, all’interno del Terzo settore, intorno al Piano di accoglienza nazionale dei Richiedenti asilo a Reggio Emilia. E assistiamo oggi a un nuovo ed esecrabile attacco, rivendicato da fazioni di estrema destra, alle sedi di Pd e Caritas reggiane (e non solo), per le politiche e l’impegno nell’accoglienza. A Pd e Caritas va la nostra piena solidarietà.

Serve più che mai buon senso, cioè senso di responsabilità, serve la riaffermazione dello spirito di coesione e collaborazione che contraddistinguono da sempre Reggio Emilia e che – in quanto Comune, soggetto istituzionale terzo e rappresentante di tutta la comunità – vogliamo e dobbiamo rivendicare con orgoglio. Credo sia necessario un appello affinché non si perda di vista l’obiettivo comune dell’accoglienza e non si faccia mancare un contributo competente alla gestione del fenomeno, drammatico e globale, delle migrazioni, in una fase delicata degli equilibri democratici.

Reggio Emilia si è sempre dimostra all’altezza della situazione, l’accoglienza non ha mai generato conflittualità o intolleranza, al contrario ha suscitato e rafforzato lo spirito solidaristico in tutte le parti sociali e nei tanti privati che non hanno esitato ad affittare i propri appartamenti per l’ospitalità dei profughi, con una logica di rispetto delle persone, di diffusione e integrazione sul territorio, che ha evitato concentrazioni e ghettizzazioni.

Se il sistema dell’accoglienza a Reggio Emilia ha funzionato, lo si deve alla città e in particolare a tutti gli operatori, i volontari, i cittadini che sono coinvolti nel Piano, a cui va la nostra gratitudine. Le polemiche non possono in alcun modo offuscare tutto questo o, peggio ancora, dare adito ad ingiuste quanto infondate equiparazioni tra la realtà della nostra città e situazioni nazionali salite agli onori delle cronache per malaffare e corruzione.

Il populismo e il qualunquismo – quando non addirittura lo squadrismo intimidatorio – si nutrono anche di un discorso pubblico fatto di sospetti e illazioni, quando invece si dovrebbe discutere dei tanti obiettivi raggiunti, con fatica e dedizione, quando si parla di integrazione ed accoglienza. La posta in gioco è parte fondamentale del sentimento democratico di una comunità, rispetto ad un fenomeno sociale globale come quello delle migrazioni.

A maggior ragione dopo i fatti di questa notte, le divergenze del Terzo settore trovino sintesi equilibrate, evitando responsabilmente di mettere a rischio valori e buone prassi consolidati: a esserne indeboliti, a pagarne lo scotto, sarebbero altrimenti la città e gli stessi ospiti accolti. Siamo certi di rivolgerci a persone che, come noi, ben sanno quanto il Terzo settore abbia contribuito, e lo faccia tuttora, al benessere e ai valori condivisi di Reggio Emilia”.