Il M5S: “Intercettazioni Olivo, il PD e Delrio non dicono nulla?”

19 maggio 2016 | 12:43
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Il M5S: “Intercettazioni Olivo, il PD e Delrio non dicono nulla?”

Interrogazione parlamentare sul caso per valutare nuovamente l’invio di una Commissione d’accesso a Reggio Emilia

REGGIO EMILIA – “Ora Graziano “non so” Delrio cosa racconterà sulle frequentazioni del suo consigliere comunale Olivo (Pd) dopo l’ennesimo caso di sottovalutazione non confacente al ruolo ricoperto quando era sindaco?”. Se lo chiedono il capogruppo in antimafia M5S Francesco D’Uva, insieme alle parlamentari di antimafia Giulia Sarti e la parlamentare reggiana M5S Maria Edera Spadoni.

“Quanto raccontato dalla Gazzetta di Reggio di oggi ed emergeva già dalle carte ed intercettazioni di Aemilia e dall’informativa della Direzione investigativa antimafia del 2013, sull’ex consigliere comunale Pd Antonio Olivo è politicamente ed eticamente di una gravità inaudita”, spiegano D’Uva, Sarti e Spadoni.

“Olivo venne intercettato nel 2011 insieme a Romolo Villirillo, poi condannato per mafia nel processo Aemilia a 12 anni e 2 mesi, uomo definito dagli investigatori “collettore, un personaggio chiave” . Olivo parlava con Villirillo ed intratteneva affari, e Villirillo lo invitava a più riprese in incontri al celebre ristorante “Antichi Sapori” dell’imputato, sempre in Aemilia, Pasquale Brescia. Olivo inoltre, da rapporti investigativi della Dia del 2013, risulta segnalato e controllato in presenza di pregiudicati come Giuliano Frijio, anche lui oggi in Aemilia con precedenti di associazione per delinquere di stampo mafioso, furto, ricettazione, detenzione di armi ed anche altri pregiudicati con reati analoghi contro il patrimonio”, spiegano i parlamentari M5S.

“Se c’è stata da parte nostra dal 2013 anche una netta condanna politica ed etica per i comportamenti del consigliere Pagliani, oggi pur prosciolto dai processi cosa dobbiamo dire dei ben peggiori comportamenti politici ed etici di Olivo?”, dicono i consiglieri M5S. “Olivo, consigliere comunale di maggioranza per 10 anni e fido alleato di Delrio ha intrattenuto rapporti ancor più diretti e importanti con pregiudicati della cosca Grande Aracri”, continuano i parlamentari M5S.

“Olivo, ricordiamo, è stato consigliere comunale Pd dal 2004 al 2014, durante tutta l’era Delrio. Accompagnò Delrio a Cutro nella campagna elettorale 2009, sempre con il ministro, al tempo sindaco, andò nel 2012 dal prefetto De Miro per il famoso incontro sul tema interdittive antimafia insieme ai consiglieri Pd Salvatore Scarpino (allora ancora indagato) e Rocco Gualtieri del Pdl”, ricordano i parlamentari M5S.

“Sempre nell’ottobre 2012 sulla ‘Gazzetta di Reggio’ Olivo si metteva pubblicamente a disposizione del già interdetto per mafia e con precedenti penali Gianluca Sarcone, oggi a processo in Aemilia, dichiarando: “Vedrò di organizzarmi con Scarpino (altro consigliere comunale a Reggio, nativo di Cutro, ndr) per vedere se abbiamo un minimo margine di manovra per aiutare Sarcone e gli amici cutresi. Siamo tutti in difficoltà, mica solo l’amico paesano Sarcone. Spero che capisca»”.

“Olivo, insieme a Scarpino, chiamato a testimoniare a favore dell’imputato di Aemilia Pasquale Brescia due mesi fa dichiarava. “Brescia – aveva detto Olivo sulla Gazzetta – non è un cattivo ragazzo. Ha lavorato tanto e ha fatto lavorare”. Sulla lettera inviata dall’imputato al sindaco Luca Vecchi, che l’ha denunciato per il tono minaccioso, Olivo ha minimizzato: “Il sindaco deve stare tranquillo”.

“Graziano “non so” Delrio, come giustifica di aver dato seguito a tutte le richieste politiche di Olivo che frequentava a più riprese ‘ndranghetisti? Il Pd a fronte di tutto questo è stato zitto e pensa di stare ancora zitto?”, continuano le parlamentari che annunciano una interrogazione parlamentare sul caso dove verranno “elencati i nuovi elementi emersi in questi mesi, dal caso Scalzulli a questo per valutare  nuovamente l’invio di una Commissione d’accesso nel Comune di Reggio Emilia”.

“Ora basta! Terminato lo screening sulle liste elettorali la Commissione antimafia dovrà riaffrontare il ‘caso Reggio Emilia’ iniziando con una serie di audizioni”, concludono i parlamentari M5S.