Grissin Bon, gara uno: sei cose degne di nota

9 maggio 2016 | 12:50
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Grissin Bon, gara uno: sei cose degne di nota

Reggio Emilia, dopo aver finito male la regular season è parsa molto vispa ieri sera

REGGIO EMILIA – La red (and white) nation, può serenamente godere di questo inizio di playoff dei suoi beniamini. Reggio Emilia, dopo aver finito male la regular season è parsa molto vispa ieri sera. Quello che non è stata Sassari, che Gara 1 l’ha persa prima ancora di giocarla. Probabilmente già sull’aereo che portava i ragazzi in Emilia.

Tuttavia, c’è poco tempo. Il ritmo è incalzante e stasera si è di nuovo in campo. Gara 1 va dimenticata in fretta. Quindi, molto sintenticamente.

Staff tecnico Grissin Bon 1 – Staff tecnico Banco Sardegna 0
Annuntio vobis, magnum gaudio (Anzi come mi ha fatto testé notare un mio aficionado: Nuntio vobis magnum gaudio)… In gara 1, finalmente, c’è stato un piano partita! Quello che non era parso esserci in stagione regolare.  Il talento contro talento che aveva annichilito Reggio nella regular season ha lasciato spazio a una preparazione, almeno difensiva, di un certo tipo. Oh, non siamo alle alchimie di un Obradovic, ma almeno su David Logan – il motore mobile  del Banco Sardegna – si è visto qualcosa di diverso: un raddoppio profondo sui pick and roll laterali che l’ex Panathinaikos non ha letto con efficacia e, soprattutto, la marcatura di Silins. L’anno scorso, nella serie finale, era stata efficacissima la 3-2 con OJ in punta. Ecco che di nuovo lui viene chiamato alla bisogna per mandare fuori binario un giocatore disequilibrante come Logan. Si attende la risposta dei sassaresi. Perché, ovviamente, il fatto sostanziale è questo: senza un Logan appena decente a Reggio Emilia non hai chance. Puoi provare a stare a contatto, ma non la vinci. O meglio, la puoi vincere, ma occorrono altre cose. Quelle che Sassari, ieri sera ha mostrato di non avere. Pietro Aradori Mvp di Gara 1

Chapeu per Pietro Aradori
Ha disputato una partita… alla Aradori. Ha segnato canestri importanti, ha infilato circus shots alla sirena. Ha fatto le sue cose. Niente da dire. Qualità altissima. Ways to go dicono di là dall’Oceano. Ad maiora dicevano i nostri “nonni”. C’è solo da continuare così, mostrando la giusta disciplina (e attitudine) senza sacrificare la benché minima oncia dello sconfinato talento offensivo che possiede.

Sono un po’ preoccupato per Lavrinovic
Non l’ho visto bene. Non l’avevo visto bene contro la Virtus mercoledì sera, l’ho rivisto male contro Sassari in Gara 1. Mi pare molto indietro e al momento non in grado di fare la differenza, come gli si richiede. Whattsappata della mattinata: «Dovrebbero tenerlo fuori dieci giorni e aspettarlo per le semifinali facendolo allenare. Così bruciano lui e Golubovic». Il mio ragionamento è semplice: siamo ai play off, è “vinci o vai a casa”. Meglio un giocatore con un terzo del talento di un altro ma sano, piuttosto che uno forte ma fortemente limitato. Ci vuole personalità per andare da Darjus e dirgli: «Accomodati, allenati, ci vediamo alle semifinali», me ne rendo conto. Il resto delle valutazioni le lascio a voi.

Needham
Scusate se mi permetto di smorzare i vostri orgasmi esterofili. Non è che ho visto il “nuovo” Chris Paul. Non ho nemmeno visto il “nuovo” Terrell McIntyre. Ho visto un giocatore che ha messo pressione sulla palla. Che ha giocato con impegno. Che ha avuto un atteggiamento giusto, come si conviene a un professionista. Ho visto un giocatore che ha fatto cose semplici e che non ha commesso errori marchiani. Ho visto, credo, un giocatore che col tiro non ci è amicissimo, ma mi riservo di rivalutare la cosa Ha giocato pallacanestro. Viene pagato per farlo. Mi pare tutto nella normalità. Il problema, forse, è che chi lo ha preceduto nel ruolo, a pallacanestro, c’ha giocato un po’ troppo poco. Quindi il senso di “lucida esaltazione” che si respira per il nuovo yankee potrebbe nascere da manchevolezze precedenti (me la cavo così, dai…).

Se è vero che in una partita, come del resto in una stagione, quello di cui ci si ricorda è come si inizia e come si finisce, si può serenamente dire che i primi 8′ di partita di Sassari sono stati imbarazzanti. Gli ultimi 10/11 sono stati forse anche peggio, perché in quel frangente, almeno, la partita i Campioni d’Italia l’avevano rimessa in piedi (senza mai veramente impensierire Reggio, va detto). Dritti in difesa. Sempre un passo indietro oppure, al contrario, un passo troppo in avanti. Zero fisicità. Nessun body check. Passivi. Superficiali nel far trovare ritmo a Reggio Emilia. Ha concesso qualsiasi cosa ad Aradori. Soprattutto ha concesso al “Cagnaccio” il post basso senza lottare, senza farlo faticare per operare dalle sue posizioni preferite, da cui, per altro, se lo si fa entrare in ritmo diventa letale. Brutto. Non è stata roba da play off e nemmeno da detentori dello Scudetto in carica.

Domani è un altro giorno (cit.)
Vedremo gli aggiustamenti, se ci saranno. Reggio Emilia ieri sera ha messo in campo qualcosa di nuovo ed ha un vantaggio tecnico evidente. Riuscirà a ripetersi? Riuscirà a tenere la stessa disciplina e la stessa intensità? Le condizioni, sulla carta, ci sono. Il Banco Sardegna? O “entra” nella serie oppure potrebbe essere un playoff molto più breve del previsto. We’ll see…