Folla per Kenna: “Troppa tecnologia: amo la tradizione”

1 maggio 2016 | 18:58
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Folla per Kenna: “Troppa tecnologia: amo la tradizione”

Il grande fotografo inglese ospite stamattina alla chiesa di San Giacomo per presentare la mostra delle sue foto alla Galleria 13

REGGIO EMILIA – Parterre delle grandi occasioni nella Chiesa di San Giacomo per la conferenza stampa di presentazione di “Paesaggi d’Emilia”, la mostra di fotografie di Michael Kenna che resterá esposta nell’ambito di Fotografia Europea 2016 dal 6 maggio al 28 giugno, a ingresso gratuito, alla Galleria 13 di Sara Cavagnari in via Roma a Reggio Emilia.

Anfitrione di eccezione lo stesso Michael Kenna. Proprio per la partecipazione straordinaria del grande fotografo inglese, alla affollatissima vernice sono intervenuti  anche il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, il presidente della Provincia Giammaria Manghi e l’assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti.

“Paesaggi d’Emilia”, a testimonianza di un rapporto artistico e  affettivo di Kenna con le nostre terre che dura ormai da 10 anni, comprende una selezione di 23 fotografie giá esposte nella mostra a cura di Sandro Parmiggiani “Immagini del Settimo Giorno” che Palazzo Magnani dedicò al fotografo inglese nel 2010.

Nelle opere esposte alla Galleria 13, tutte in bianco e nero, troviamo i soggetti caratteristici dei lavori di Kenna, aree desertiche e paesaggi nei quali gli esseri umani sono assenti ma si intuisce comunque la presenza attiva dell’uomo. Il 63enne artista di Liverpool, che da qualche tempo vive a Seattle, é considerato uno dei più grandi fotografi di paesaggio viventi.

Per il suo linguaggio lontano dai canoni del postmoderno e dell’arte contemporanea, c’é chi lo ha paragonato a J.W.Turner e ad altri grandi pittori romantici dell’800. Le opere di Michael Kenna sono conservate nei più prestigiosi musei del mondo, dal Victoria and Albert  Museum di Londra alla Bibliotheque Nationale di Parigi.

Ha esordito scherzosamente Kenna: “I miei genitori, quando ero ragazzo, volevano che frequentassi la Chiesa, e sicuramente sarebbero contenti di vedermi oggi in una chiesa così gremita. Il mio è un lavoro che si occupa delle relazioni tra la terra e le strutture che ospita e che sono state create dagli uomini”. Ha proseguito il grande fotografo inglese: “Per questo per me l’Emilia-Romagna é un territorio ideale, anche per le sue nebbie, i suoi paesaggi piovosi, che a me piacciono più delle belle giornate di sole. Non fotografo la fisicitá delle cose, cerco di scoprire quello che c’é dietro: suggerisco più che descrivere e posso aspettare anche ore in attesa della luce giusta e dello scatto perfetto, quasi a creare situazioni contemplative”.

“Oggi – ha concluso Kenna – in questo mondo caotico dominato dalle nuove tecnologie, io sono un po’ conservativo e preferisco continuare a utilizzare tecniche di fotografia tradizionali. Ora sto lavorando a un progetto sui confessionali nelle chiese antiche che comprenderá anche il confessionale della chiesa di S. Giacomo”.