Stuprata e gettata dal balcone: un arresto

29 aprile 2016 | 19:32
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Stuprata e gettata dal balcone: un arresto

Svolta nell’inchiesta sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, di soli sei anni, avvenuto il 24 giugno 2014. In manette il vicino di casa Raimondo Caputo. Lui: “Sono un bravo papà”

REGGIO EMILIA – Svolta nell’inchiesta sull’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, di soli sei anni, avvenuto il 24 giugno 2014 nel Parco Verde di Caivano, nel Napoletano: è stata stuprata e gettata dall’ottavo piano dal presunto “orco” che abusava da tempo di lei, il vicino di casa Raimondo Caputo, perché si era rifiutata di subire l’ennesima violenza.

Lo ha ricostruito la Procura di Napoli Nord che per quasi due anni si è scontrata con un muro di omertà che ha protetto dall’interno dello stabile il 44enne Caputo, compagno della vicina di casa della piccola vittima.

L’accusa per il vicino di casa è di violenza sessuale e omicidio. L’uomo è già in carcere insieme alla compagna da novembre 2015. I due, allora, furono fermati con l’accusa di violenza sessuale sulla figlia di tre anni. La donna di 26 anni era madre di un altro bambino di 3 anni morto il 28 aprile 2013 precipitando anche lui dal balcone dello stesso palazzo del parco Verde di Caivano in cui morì un anno dopo Fortuna Loffredo.

Omicida: “Sono un bravo papà”
Ha sempre negato di aver ucciso la piccola Fortuna Loffredo e di aver commesso abusi sessuali verso minori, descrivendo sé stesso agli inquirenti addirittura come “un bravo papà” per le figlie della compagna. Ma oggi, di fronte alla seconda ordinanza in carcere ricevuta in pochi mesi, questa volta con l’accusa di essere il responsabile della morte della bimba di sei anni, il 44enne Raimondo Caputo ha vacillato; “ma probabilmente non perché si è pentito, ma solo perché ha iniziato a comprendere che resterà in carcere molto a lungo” ha sottolineato il colonnello Rino Coppola, Comandante del Reparto Operativo di Castello di Cisterna, che ha effettuato le indagini con la Compagnia di Casoria, guidata dal capitano Pierangelo Ianniccola.