S. Ilario, la costituzionalista: “Riforma Renzi? Un pasticcio”

13 aprile 2016 | 12:14
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S. Ilario, la costituzionalista: “Riforma Renzi? Un pasticcio”

Donatella Loprieno ha partecipato a un incontro all’interno del festival “Noi contro le mafie”. L’augurio: “La vostra è stata la terra dell’antifascismo, può diventare anche quella dell’antimafia”

S. ILARIO (Reggio Emilia) – “La vostra è stata la terra dell’antifascismo, può diventare anche quella dell’antimafia”. L’augurio, che si riferisce al processo Aemilia e alle vicende di ‘ndrangheta nella nostra provincia, arriva da Donatella Loprieno, costituzionalista dell’Università della Calabria, nel corso dell’incontro “La Costituzione come guida” che si è tenuto ieri pomeriggio, nella sala dal consiglio comunale di S. Ilario, con il sindaco Marcello Moretti, all’interno del festival “Noi contro le mafie”.

Ha detto la Loprieno: “Se la Costituzione fosse insegnata a partire dalle scuole elementari potremmo costruire un percorso di cittadinanza attiva. Non c’è libertà nei luoghi dove ci sono le infiltrazioni mafiose. Quei territori sono asfittii e per loro guardare alla Costituzione è liberatorio”.

Inevitabile, vista l’approvazione della riforma costituzionale proprio ieri alla Camera, una domanda su cosa pensi la Loprieno della riforma del governo Renzi. Ha detto la costituzionalista: “Ritengo che si possa modificare il bicameralismo perfetto, ma, per come è stata disegnata, questa riforma non rispetta il bilanciamento dei poteri esecutivo, giudiziario e legislativo. Ritengo che sia un intervento pasticciato, a maggior ragione se guardiamo alla riforma della legge elettorale che consegna una maggioranza schiacciante a chi vince il che, a sua volta, contribuisce a sbilanciare ulteriormente i poteri. Io credo che i luoghi della discussione siano i parlamenti. Vero che poi ci sarà un referendum, ma noi dovremo votare un pacchetto intero che comprende tante cose e quindi, in questo modo, la sovranità popolare, non si esercita compiutamente”.

Inevitabile una domanda sul processo Aemilia e sulle sottovalutazioni dei pericoli delle infiltrazioni ‘ndranghetiste nella nostra provincia da parte della politica e della società civile. Ha risposto la Loprieno: “La domanda è: perché vi siete stupiti di quello che è acccaduto? Avete chiuso gli occhi perché pensavate che il mafioso fosse ancora quello con la lupara che accudisce le pecore. Ma la ‘ndrangheta è anche tanto altro: è un colosso nel traffico degli stupefacenti. Ha bisogno di ripulire i soldi e lo fa dove c’è ricchezza. Presta soldi agli imprenditori che hanno bisogno senza fare tante domande come le banche. A prima vista è facile fare affari con le mafie”.

A conclusione dell’incontro, Rosa Frammartino, coordinatrice dello staff scientifico del festival, ha voluto aggiungere che “ben 30mila studenti sono stati coinvolti in questi sei anni di attività” di questo progetto di educazione alla legalità.