Punto nascite S. Anna, l’unione fa la forza

2 aprile 2016 | 16:03
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Punto nascite S. Anna, l’unione fa la forza

Incontro fra tutte le associazioni di volontariato e sportive, per lavorare ad iniziative a favore dell’ospedale e del punto nascite

REGGIO EMILIA – Giovedì scorso nella sala della Croce Verde di Castelnovo Monti, si è tenuto un primo importante incontro tra il comitato Salviamo Le Cicogne (che da oltre un anno sta lottando per il mantenimento del reparto di ostetricia, attraverso un’azione di informazione, sensibilizzazione e raccolta firme), i consiglieri comunali di maggioranza e i rappresentanti delle maggiori associazioni sportive e di volontariato locali, con l’intento di lavorare insieme per la salvaguardia e la valorizzazione dell’Appennino, partendo da un servizio fondamentale per la tenuta di tutto il territorio stesso: l’ospedale Sant’Anna.

Presenti, oltre agli amministratori comunali, una trentina di persone rappresentanti la Croce Verde di Castelnovo Monti e le associazioni Vogliamo La Luna, Fondazione Don Zanni, Circolo Tennis Appennino, Al Bayt, Sentieri del Sollevo, Vivere in Montagna – Appennino 2.0, Centro Sociale Insieme, Proloco Ramiseto, Caritas di Castelnovo Monti, Avis comunale Ramiseto, FA.CE., Onda della Pietra, Appennino Volley Team, Unitalsi, I Freschi, Coro Bismantova, Confcooperative e CNA pensionati.

“Abbiamo sentito l’esigenza di intervenire in maniera diretta – ha esordito Walter Romagnani, presidente dell’associazione “Vogliamo La Luna” –, coinvolgendo tutte le associazioni di volontariato e sportive, per lavorare ad iniziative a favore del nostro ospedale in generale. Vogliamo indirizzarci a tutta la cittadinanza, anziani e giovani, creando eventi e presentando anche un progetto per le scuole superiori di secondo grado. Intendiamo creare un gruppo sostanzioso, unito e coeso, per far sentire la nostra voce e sostenere i sindaci e i politici che porteranno avanti le istanze del nostro territorio, primo fra tutti la difesa, la valorizzazione e l’ulteriore miglioramento del nostro ospedale e del punto nascite”.

Il primo evento avrà luogo il 26 aprile e vedrà coinvolte tutte le associazioni. “Si tratta di un concerto della Merulo Big Band – spiega Gianni Grisanti, presidente della “Fondazione Don Zanni” –, il ricavato andrà in beneficenza e servirà per acquistare degli strumenti per il punto nascite. Ma sarà anche l’occasione per parlare del nostro ospedale e di tutto quello che vi è connesso”.

Nadia Vassallo del Comitato “Salviamo le Cicogne” ha poi illustrato la situazione del punto nascite che si trova in un momento di stallo. “Attualmente il reparto è aperto e opera in sicurezza – ha ribadito –. Due gruppi di lavoro stanno elaborando un progetto di valorizzazione del reparto e dell’ospedale in generale da presentare al Ministro della Salute. Abbiamo ancora del tempo, ma il lavoro da fare è tanto. Siamo qui per sollecitare la politica e la cittadinanza, perché c’è speranza, ma dobbiamo lavorare uniti, partendo dal punto nascite”.

Da Giuliana Sciaboni (Comitato Salviamo Le Cicogne e ass. Vivere in Montagna – Appennino 2.0) è stato illustrato nei dettagli un progetto pensato per le scuole secondarie superiori riguardante l’ospedale in generale e il reparto di ostetricia in particolare, sottoscritto da tutte le associazioni, e che sarà proposto ai dirigenti scolastici per “sensibilizzare i ragazzi e farli riflettere, con spirito critico, su alcune problematicità e criticità della nostra montagna, che potrebbero avere importanti risvolti sul futuro di tutti, con l’intento di sviluppare una consapevolezza e responsabilità individuale e collettiva”.

Si è poi aperto un interessante dibattito, che ha visto intervenire i rappresentanti di tutte le associazioni e si è protratto fino alla mezzanotte. “È aumentata la competenza e la consapevolezza diffusa sul tema – ha affermato Giovanni Teneggi di Confcooperative –, il fatto che diverse cose non siano accadute è già un segnale positivo. Tutte le persone singole, i gruppi e il comitato che si sono mossi localmente hanno contribuito ad ottenere questa deroga. All’ospedale è legato tutto il tessuto sociale e l’indotto economico del territorio. Se il sindaco Bini avrà tutto il territorio alle spalle, questo potrà essere la sua forza davanti a Provincia e Regione. Un fattore che gioca a nostro favore è che durante la ‘Conferenza regionale sulla montagna’ la Regione ha dichiarato che l’obiettivo è incrementare la popolazione della montagna. Per fare questo è necessario, e logico, mantenere i servizi e rafforzarli. Un altro punto a favore potrebbe essere la candidatura di Castelnovo per essere area pilota sulle ‘Aree interne’: se si vincesse arriverebbero milioni di euro da investire sul territorio”.

“Se si vince e si diventa area pilota – ha aggiunto Robertino Ugolotti (ass. Vivere in Montagna – Appennino 2.0), chiederemo al Comune come intende muoversi, essendo capofila sulla Sanità, alla luce dei finanziamenti che arriveranno, che ruolo vorrà assegnare all’ospedale quale unica struttura della nostra montagna, e se prevederà la sopravvivenza del punto nascite”.

Prossimamente sarà indetta un’altra assemblea con tutte le realtà associative dell’Appennino con l’intento di “coinvolgere tutto il territorio, le associazioni di volontariato, sportive e culturali, ma anche le realtà commerciali e imprenditoriali”, hanno spiegato.

Primo appuntamento che vedrà coinvolte tutte le associazioni è il concerto della Merulo Big Band del 26 aprile al Teatro Bismantova, il cui ricavato servirà per acquistare un apparecchio da donare al punto nascita, con il progetto Nautilus di Maria Piazzi. Hanno concluso i membri del Comitato Le Cicogne: “Ringraziamo tutte le associazioni che sono intervenute. Faremo tesoro di tutti i consigli e le osservazioni ricevute per portare avanti i nostri progetti insieme a tutte le associazioni”.