Processo Aemilia, il M5S vota contro fondi per aula

4 aprile 2016 | 18:40
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Processo Aemilia, il M5S vota contro fondi per aula

Il capogruppo Vaccari: “E’ un onere che spettava allo Stato”. Poi cambia idea: “Scusate, ho sbagliato”. Capelli: “Ragionando così il processo si faceva a Firenze”

REGGIO EMILIA – Ennesimo scontro tra Pd e Movimento 5 stelle sul processo Aemilia contro la ‘ndrangheta in svolgimento a Reggio. Nella seduta di oggi del consiglio comunale i pentastellati hanno infatti votato contro la variazione al bilancio di previsione 2016 con cui il Comune ha deciso di stanziare 100.000 euro come contributo alla costruzione dell”aula prefabbricata del processo Aemilia.

“Questo voto – attacca il capogruppo del Pd Andrea Capelli – e’ agli atti, e pesa come un macigno. La citta’ scopre dunque che, mentre il Comune, il Tribunale, un insieme di altri soggetti lavoravano e si impegnavano affinche’ il processo si tenesse a Reggio, i 5 Stelle se ne stavano alla finestra”.

Norberto Vaccari, capogruppo del Movimento 5 stelle, rimanda pero’ le accuse al mittente. “Questa spesa – spiega – non doveva farla il Comune ma lo Stato. Sono risorse pubbliche. Per questo ci siamo opposti”. Lapidaria la replica del Pd: “Se tutti ragionassero come i 5 stelle, Aemilia si sarebbe aperto nei giorni scorsi a Firenze. Che dire? Complimenti”.

Vaccari: “Mi sono sbagliato, ha ragione Capelli”
Più tardi, resosi conto dell’errore, Vaccari invia una nota ai giornali in cui scrive: “Sembrerà strano ma devo dare ragione al capogruppo PD Andrea Capelli, ho sbagliato la valutazione ed ho fatto esprimere voto contrario quando invece avremmo dovuto votare a favore. Siamo sempre stati e saremo favorevoli allo svolgimento di Aemilia a Reggio e anche agli impegni di spesa del Comune, che speriamo vengano rimborsati dallo Stato (e su questo ci batteremo). Mi assumo politicamente l’errore e me ne scuso con i cittadini, perchè il voto doveva essere favorevole da parte del M5S. Come espresso nella dichiarazione di voto il “no” era motivato dal fatto che quella spesa era giusta ma doveva essere a carico dello stato e non dei cittadini reggiani”.