Pizza e birra reggiane all’evento foodie di Milano

10 aprile 2016 | 11:54
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Pizza e birra reggiane all’evento foodie di Milano

Alessandro Belli dell’Arrogant e il pizzaiolo Giovanni Mandara con una cinquantina di reggiani ieri alla festa per il ventennale del birrificio Lambrate

REGGIO EMILIA – Due reggiani protagonisti ieri di uno dei piu’ grandi eventi foodie italiani dell’anno. Il Birrificio Lambrate di Milano, fondato nel 1996, ha compiuto 20 anni e li ha celebrati con una grande festa che ha mandato il traffico in tilt non solo in via Adelchi, storica sede della celebre birreria milanese, ma anche nelle vie adiacenti.

Migliaia gli appassionati, provenienti da tutta Italia, che hanno preso d’assalto la festa, dalle 12 alle 24. Tra loro anche due personaggi della ristorazione reggiana, Giovanni Mandara e Alessandro Belli.

Mandara che, pur essendo nato a Tramonti, il “paese dei pizzaioli”, è ormai  più reggiano di tanti reggiani doc, è stato uno dei tre food truckers chiamati dal Birrificio Lambrate a rifocillare la folla di bevitori di birra.  Grande  successo dunque per le pizze del celebre “pizzaiolo on the road”, che, anche grazie alla sua cura certosina per la qualità e l’originalità delle materie prime, ha portato ormai stabilmente la sua “Piccola Piedigrotta” nell’Olimpo delle pizzerie italiane.

Alessandro Belli, impegnato in questi giorni nei preparativi del suo “Sour Festival”, in programma a Reggio ai primi di giugno, è uno dei publicans italiani e stranieri  che il Birrificio Lambrate ha invitato per l’occasione. Belli non si è recato a Milano a mani vuote: con sè ha portato un pullman di una cinquantina di bevitori reggiani, radunatisi all’Arrogant di Canali, e soprattutto alcuni barili di ottima birra.

Il Birrificio Lambrate si può considerare una sorta di capostipite del fenomeno delle birrerie artigianali italiane. Oggi può contare su due pub a Milano, uno a Valencia in Spagna e si appresta ad aprirne un altro a Berlino. Esporta le sue birre (tra le più note meritano una citazione la “Lambrate”, la “Sant’Ambroeus” e la “Ghisa”) anche nelle patrie del luppolo, ovvero Germania, Belgio e Inghilterra, è gestito da 5 soci e dà lavoro a una 40ina di dipendenti.