Petrolio, i pm sentiranno Boschi e Guidi

2 aprile 2016 | 16:42
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Petrolio, i pm sentiranno Boschi e Guidi

Indagini anche su ipotesi di disastro ambientale. La ministra dimissionaria in una lettera al Corriere della Sera: “Tutti sapevano dell’emendamento”. “Non è vero che favorivo quello che considero mio marito. Solo bagarre politica in vista del referendum sulle trivelle”. La Procura di Potenza presenterà appello contro la richiesta di arresto di Gianluca Gemelli, respinta dal gip

REGGIO EMILIA – Nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, i pm di Potenza ascolteranno il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, e il ministro dimissionario dello Sviluppo economico, Federica Guidi. Secondo quanto si è appreso, i magistrati si recheranno a Roma per interrogare Boschi e Guidi. La Procura di Potenza, inoltre, presenterà appello contro il rigetto da parte del gip della richiesta di arresto per Gianluca Gemelli, compagno del ministro Guidi, indagato per concorso in corruzione e per millantato credito nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata.

La richiesta di arresto di Gemelli – rigettata dal gip Michela Tiziana Petrocelli – fa parte del filone dell’inchiesta che riguarda la costruzione del centro oli della Total a “Tempa rossa”, a Corleto Perticara (Potenza). In questo filone Gemelli è indagato insieme ad altre 22 persone, tra le quali l’ex sindaco di Corleto Perticara, Rosaria Vicino, che da giovedì scorso si trova agli arresti domiciliari.

Si indaga anche per disastro ambientale
Le indagini sull’inquinamento prodotto dal centro oli dell’Eni, proseguono, anche su eventuali ipotesi di disastro ambientale. In particolare saranno effettuate nuove analisi epidemiologiche sulle matrici ambientali. Nel centro oli la produzione è stata sospesa dalla compagnia petrolifera due giorni fa.  In particolare – secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari potentini – i magistrati e i carabinieri del Noe stanno verificando gli effetti dello smaltimento degli scarti di produzione nei terreni, nello stesso centro oli e presso gli impianti di Tecnoparco, in Valbasento, e di altre ditte. Per questo filone, due giorni fa, sono stati arrestati e posti ai domiciliari cinque dipendenti dell’Eni, mentre in totale gli indagati sono 37.

La Guidi: “Tutti sapevano dell’emendamento”
La ministra dimissionaria in una lettera al Corriere della Sera:  “Tutti sapevano dell’emendamento”. “Non è vero che favorivo quello che considero mio marito. Solo bagarre politica in vista del referendum sulle trivelle”

Renzi, mozione sfiducia? Non ci manderanno a casa
“La disponibilità immediata di Guidi ad un passo indietro ha gettato nel panico le varie opposizioni che a quel punto non sapendo che fare hanno iniziato ad urlare ancora più forte chiedendo le dimissioni dell’intero governo, responsabile non si sa bene di cosa. E presentando l’ennesima mozione di sfiducia. Andremo in Parlamento, spero prima possibile. E ancora una volta il Parlamento potrà mandarci a casa, se vorrà. Ma non credo succederà neanche stavolta”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua eNews, sull’inchiesta petrolio.

Le accuse a De Giorgi in filone siciliano
Il capo di Stato maggiore della Marina, l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, è indagato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata al traffico di influenze e per concorso in abuso d’ufficio in un filone siciliano dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata. La notizia (pubblicata stamani anche dall’edizione Basilicata de “Il Quotidiano del Sud”) ha trovato conferme in ambienti giudiziari. Secondo quanto si è appreso, De Giorgi è indagato nell’ambito di accertamenti sull’attività dell’Autorità portuale di Augusta insieme a Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministra Federica Guidi, al dirigente della Total, Giuseppe Cobianchi, all’ex sindaco di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino, all’imprenditore Pasquale Criscuolo, a Nicola Colicchi, collaboratore della Camera di Commercio di Roma, e al presidente del Collegio dei Revisori dei conti della stessa Camera di Commercio, Valter Pastena (ex direttore generale della Ragioneria di Stato). Negli scorsi mesi, agli indagati è stato notificato un avviso di proroga delle indagini preliminari.