Mafie, Aemilia, i legali: il processo vada a Catanzaro

20 aprile 2016 | 18:14
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Mafie, Aemilia, i legali: il processo vada a Catanzaro

Udienza fiume, stamattina, sulle eccezioni mosse contro le richieste delle parti civili. Il Pm Ronchi: โ€œLโ€™istanza va rigettata, il sodalizio emiliano รจ autonomo da Cutroโ€

REGGIO EMILIA โ€“ Continua, ma non entra ancora nel vivo, il maxiprocesso Aemilia in corso a Reggio Emilia contro le cosche della โ€˜ndrangheta. Anche la seconda udienza del dibattimento che vede contrapposte 43 parti civili e 147 imputati nellโ€™aula speciale allestita nel cortile del Tribunale reggiano eโ€™ stata infatti dedicata allโ€™esame delle questioni preliminari del procedimento.

In particolare โ€“ nella seduta fiume interrotta per il pranzo e che ripresa alle 15 โ€“ i rappresentanti legali degli enti costituitisi parte civile hanno illustrato le motivazioni alla base delle istanze e dei risarcimenti per i danni, pari per il Comune di Reggio a cinque milioni.

Per contro i difensori degli imputati hanno sollevato diverse eccezioni allโ€ammissione delle parti civili nel dibattimento. Quella piuโ€™ ricorrente eโ€™ lโ€™eccezione di competenza territoriale per cui โ€“ a detta dei legali โ€“ il processo dovrebbe essere spostato a Catanzaro a cui eโ€™ da ricondurre lโ€™origine di diverse vicende finite nellโ€™inchiesta emiliana.

Molti avvocati hanno peroโ€™ eccepito anche che gli atti di costituzione presentati dalle parti civili risultano troppo generici e non spiegano quali danni avrebbero subito gli enti pubblici in relazione alle singole posizioni degli imputati. Da qui la richiesta di escludere alcuni soggetti dallโ€™elenco delle parti civili formalizzate. Nel pomeriggio eโ€™ prevista la replica delle controparti e del Pm Marco Mescolini. Nelle udienze preliminari, che si concluderanno a Bologna il prossimo venerdiโ€™, tutte le eccezioni sollevate sono state respinte dal Gup.

Il pm Ronchi: โ€œSodalizio emiliano autonomo da Cutroโ€
โ€œCโ€™eโ€™ un legame storico e criminale tra gli esponenti del sodalizio criminoso emiliano e la casa madre di Cutroโ€, ma il primo โ€œeโ€™ autonomo e non ha nulla a che vedere dal punto di vista gerarchico con Cutroโ€. Lo dimostra anche il fatto che โ€œil boss Nicolino Grande Aracri non ha alcun centro direttivo nella โ€˜ndrina emilianaโ€ mentre, per contro, โ€œil fatto che molti imputati si recassero da lui non eโ€™ elemento che prova la โ€non autonomiaโ€ della struttura emilianaโ€.

Eโ€™ questa la principale argomentazione con cui il pm Beatrice Ronchi ha chiesto oggi nella seconda udienza del processo Aemilia al collegio dei giudici presieduto da Francesco Maria Caruso, di rigettare le eccezioni di competenza territoriale avanzate questa mattina dai difensori degli imputati. In sostanza i legali sostengono che il dibattimento debba svolgersi a Catanzaro in virtuโ€™ del fatto che le attivitaโ€™ criminali finite nelle carte del processo in Emilia avrebbero avuto un โ€cervelloโ€ in Calabria.

Secondo Ronchi invece il nuovo organigramma della โ€˜ndrangheta ha ormai superato questa architettura ed eโ€™ formato, pur nella โ€œomogeneitaโ€ complessiva dellโ€™organizzazioneโ€, da nuclei sostanzialmente indipendenti tra loro. Uno schema, sottolinea il magistrato, evidenziato con chiarezza anche da altre tre maxi inchieste e in particolare quella โ€œInfinitoโ€ della Dda di Milano, โ€œMinotauroโ€ della Dda di Torino e โ€œCrimineโ€ di Reggio Calabria. Per questo, conclude il pm, โ€œil processo va celebrato dove stabilmente opera il sodalizio criminosoโ€.

Anche il pubblico ministero Marco Mescolini, che insieme alla collega ha ottenuto unโ€™ora e mezza per rivedere il fascicolo dellโ€™udienza preliminare, interviene per chiedere il rigetto di altre eccezioni presentate dalla difesa. Tra queste lโ€™istanza di alcuni difensori di poter accedere ai server della Procura in cui sono custoditi i file delle intercettazioni degli imputati, per verificare che non si siano accidentalmente verificate difformitaโ€™ con le copie consegnate agli avvocati. Eventualitaโ€™ questa, dice Mescolini, che dal punto di vista tecnico eโ€™ esclusa. Nonostante il calendario molto serrato delle udienze predisposto, si prevede giaโ€™ per questa sera un primo rinvio.

Potrebbe essere quindi il prossimo 27 aprile la data in cui il collegio giudicante emaneraโ€™ lโ€ordinanza sulle eccezioni, e decideraโ€™ anche sullโ€™ammissione di una nuova parte civile che ha fatto richiesta oggi. Si tratta della fondazione antiusura di Libera โ€œInteresse Uomoโ€ con sede a Potenza ma attiva in tutta Italia, con sportelli โ€œSos Giustiziaโ€ anche a Modena e Reggio Emilia (Fonte Dire).