La disabilità e le nuove opportunità introdotte con il Jobs Act

6 aprile 2016 | 19:03
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La disabilità e le nuove opportunità introdotte con il Jobs Act

Il nostro paese deve fare ancora un po’ di strada verso l’integrazione, e la normativa è intervenuta a fronte di una situazione che necessita di un ampio cambiamento

REGGIO EMILIA – I dati Istat in merito all’indagine sull’inclusione sociale di persone con disabilità, pubblicati nel 2015 e riferiti all’anno 2013, riportano una stima di presenza in Italia di 13 milioni le persone disabili. Di questi  5 milioni rientrano nella fascia d’età “lavorativa” 15 – 64 anni, e circa mezzo milione sono in cerca di occupazione (16,2%). E ancora, secondo un’indagine di Isfol del 2009, solo il 10% di persone appartenenti alle categorie protette ha trovato impiego tramite strutture istituzionali del territorio. Nell’ostacolare l’integrazione gioca un ruolo di primaria importanza la mancanza di opportunità lavorative che è indicata come motivo principale nel 22,5% dei residenti in Italia.

Il nostro paese deve fare ancora un po’ di strada verso l’integrazione, e la normativa è intervenuta a fronte di una situazione che necessita di un ampio cambiamento.  L’obbligo di assumere personale iscritto al collocamento mirato è regolato dalla legge n. 68 del 1999, e determinato dal numero di occupati in azienda, ma da novembre 2015 sono entrate in vigore alcune modifiche previste dal Decreto legislativo n.151/2015, che tentano di semplificare le procedure con l’obiettivo di arrivare ad un reale placement.

Tra le novità introdotte, infatti, è prevista l’eliminazione dell’obbligo di chiamata numerica (basata su graduatoria disposta dall’Ufficio Collocamento Mirato), e la possibilità per soggetti privati, abilitati ai servizi di somministrazione di lavoro, di diventare veicoli attraverso cui rispettare gli obblighi normativi.

Con le nuove disposizioni introdotte dal Jobs Act, infatti,  le aziende hanno la possibilità di appoggiarsi a enti specializzati nella fornitura di servizi per il lavoro, e cioè a interlocutori abituati a confrontarsi con il mercato, consapevoli sia delle difficoltà di impresa che delle necessità legate ai fabbisogni professionali. In questo nuovo scenario anche i soggetti con disabilità hanno la possibilità di poter essere inseriti in un progetto professionale che mette proprio loro al centro del sistema.

Oggi le aziende hanno la possibilità di soddisfare l’obbligo attraverso selezioni nominative e inserendo in organico un lavoratore iscritto alle liste del collocamento mirato tramite un contratto di somministrazione non inferiore ai 12 mesi. Per favorire l’assunzione di lavoratori disabili sono anche previsti incentivi consistenti nell’erogazione di una percentuale della retribuzione mensile lorda imponibile a fini previdenziali, a partire da gennaio 2016.