La coop sociale Don Magnani compie 40 anni

7 aprile 2016 | 18:59
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La coop sociale Don Magnani compie 40 anni

Le scuole gestite dalla coop sono tre: una primaria con 5 classi e 108 alunni e due secondarie di primo grado (collocate a Sant’Antonino, dove ha sede anche la primaria, e a Sassuolo) con 4 classi e 92 alunni

CASALGRANDE (Reggio Emilia) – Ha compiuto quarant’anni la cooperativa sociale Don Gianfranco Magnani di Sant’Antonino di Casalgrande, che si colloca tra le prime cooperative scolastiche costituite nel nostro Paese. Nata il 31 marzo 1976 per iniziativa di un gruppo di giovani cooperatori, ha dapprima gestito l’omonimo convitto sulle colline di Dinazzano,  rilevandolo dai Servi di Maria di Reggio Emilia,  per poi avviare un percorso di lavoro sia in scuole primarie che in scuole secondarie di primo grado che, oggi, rispondono alle esigenze di 200 studenti.

Le scuole “Vladimiro Spallanzani” gestite dalla cooperativa sono così giunte a 3 unità: una primaria con 5 classi e 108 alunni e due secondarie di primo grado (collocate a Sant’Antonino, dove ha sede anche la primaria, e a Sassuolo) con 4 classi e 92 alunni.

“Nel prossimo anno scolastico – spiega Aldo Orboni, presidente della cooperativa sociale Don Magnani, aderente a Confcooperative – gli alunni saliranno a 220 unità e le attività coinvolgeranno 180 famiglie, evidente apprezzamento delle motivazioni ideali che animano la cooperativa, del valore delle attività svolte in ambito formativo e della particolare attenzione che da sempre viene riservata a ragazzi che scontano situazioni di disagio cognitivo o comportamentale”.

“La forte condivisione dei progetti educativi che unisce il personale e la stretta relazione con le famiglie – prosegue Orboni – ha consentito di elaborare e mettere in atto anche iniziative didattiche singolari, in particolare per quel che riguarda il metodo di personalizzazione dell’apprendimento”. “Al di là delle lezioni in classe e dopo un’attenta osservazione, infatti – spiega il presidente della cooperativa – gli alunni vengono fatti lavorare in gruppi  diversificati per livelli, all’interno dei quali ognuno può davvero dare il meglio di sé. Proprio per questa ragione i gruppi si compongono e si ricompongono via via in funzione dei bisogni manifestati dagli alunni e del grado di preparazione acquisito, permettendo ad ognuno di seguire il programma secondo le proprie capacità, cosa che favorisce non solo gli alunni in difficoltà, ma anche quelli che non hanno particolari problemi”.

“In questo modo – osserva Orboni – l’alunno che presenta difficoltà viene aiutato a non identificarsi con il proprio limite, spezzando così quel circolo vizioso che dall’insuccesso può portarlo alla sfiducia nelle proprie capacità, con un conseguente rischio di progressivo disimpegno e di isolamento”.

A fianco di 23 docenti e di 8 assistenti educative, nelle scuole della “Vladimiro Spallanzani” (che fu il primo rettore del convitto di Dinazzano) sono impegnati anche 7 operatori non docenti e 9 volontari.

“In questi anni – sottolinea il presidente Aldo Orboni – si è fortemente consolidata non solo la partecipazione e l’apprezzamento delle famiglie sulle diverse attività che caratterizzano il nostro lavoro, ma anche dalle amministrazioni locali e dai presìdi socio sanitari del territorio, consentendo di fare della nostra cooperativa un punto di riferimento essenziale in campo educativo e una realtà che ha saputo distinguersi, sul piano della solidarietà, nei momenti più acuti della crisi che ha colpito il distretto delle ceramiche e le famiglie dei ragazzi che frequentano le nostre scuole”.

Tra le forme didattiche più coinvolgenti per gli alunni e sulle quali la cooperativa sociale “don Gianfranco Magnani continuerà ad investire, spicca quella laboratoriale: “l’obiettivo – spiega Orboni – è quello di far sì che la conoscenza diventi un’esigenza e non un’imposizione, ed è così che si sono sviluppati laboratori di icone e di mosaici, costruzione di strumenti musicali etnici con materiali di recupero,  laboratori di riciclaggio della carta, produzione e rilegatura di libri, miniature, coltivazione dell’orto e in particolare di erbe officinali, laboratori culinari etnici e tanto altro ancora”.