Comune, bilancio 2015 in positivo per due milioni

26 aprile 2016 | 19:13
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Comune, bilancio 2015 in positivo per due milioni

Il documento è stato approvato oggi dal consiglio comunale. L’assessore Notari: “Serve una riflessione sulla spesa consolidata e sull’effettiva necessità di alcune iniziative”

REGGIO EMILIA – Il Bilancio consuntivo 2015 del Comune di Reggio Emilia – approvato dal Consiglio comunale con 18 voti favorevoli (Pd, Sel) e otto voti contrari (Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Lista civica Magenta-Alleanza Civica) – si chiude con un risultato finanziario positivo di 2,1 milioni di euro, da utilizzare a luglio come avanzo sul 2016 in sede di verifica degli equilibri del Bilancio 2016. Risulta poi una diminuzione della spesa corrente dell’1,6% rispetto al 2014 e una riduzione dell’13% rispetto al 2008.

“L’esercizio 2015 – ha detto l’assessore a Bilancio, Patrimonio e Società partecipate Francesco Notari – si conclude con un risultato finanziario positivo e confermando il mantenimento degli equilibri di bilancio, a seguito però di un anno ove le difficoltà economiche sia per l’Amministrazione, sia per le famiglie e le imprese hanno continuato a far sentire i propri effetti. “Per quanto riguarda il Patto di stabilità, nel 2015 il Comune di Reggio Emilia, non solo è riuscito a rispettare tutti i vincoli previsti, ma ha migliorato l’indicatore di tempestività di pagamento, che ha raggiunto un anticipo in media di 9 giorni rispetto alle scadenze delle fatture, collocando il Comune  di Reggio  al quarto posto nella classifica nazionale dei Comuni capoluogo come velocità nei pagamenti”.

I tagli del governo (disposti con il D.L. 78/2010 prima, con il D.L. 201/2011 poi, unitamente a quelli aggiunti dal D.L. 95/2012, meglio conosciuto come “spending review” dal D.L. 66/2014, e da ultimo con la Legge di stabilità 2015) si sostanziano in più di 20 milioni di euro in meno rispetto all’anno 2010. “Fronteggiarli – ha sottolineato l’assessore Notari – ha significato adottare un’impostazione di bilancio, che da un lato ha dovuto mostrare il massimo del rigore e dall’altro la necessità di soddisfare nuove richieste, allentando la pressione fiscale sulle famiglie rispetto alle scelte d’inizio anno e alla situazione di pressione tributaria dell’anno precedente.

“Naturalmente ciò ha comportato e comporterà un serio lavoro di revisione selettiva della spesa e la ricerca di una maggior efficienza della gestione, oltre alla scelta di non depotenziare gli investimenti destinando agli stessi tutti gli oneri di urbanizzazione (3,8 milioni) e risorse correnti per 2.044.000 di euro”.

La spesa impegnata per investimenti, anche grazie alla riduzione degli obiettivi del Patto di stabilità e alla ripresa del  ricorso a nuovo indebitamento, è stata pari a 21,5  milioni, a cui si aggiungono oltre 22  milioni di opere in corso di realizzazione già finanziate e reimputate al 2016 e al 2017 in base alla previsione degli stati d’avanzamento lavori.

L’indebitamento del Comune è sceso nel 2015 del 50% rispetto al 2005, attestandosi a circa 89 milioni di euro, con una riduzione progressiva della rata annua e della quota interessi. Ciò ha consentito non solo di ridurre il debito su livelli assolutamente sostenibili, ma soprattutto di liberare, anche per il prossimo futuro, risorse non più destinate al pagamento degli interessi passivi, ma ad interventi per la comunità.

“Queste maggiori risorse – ha spiegato l’assessore Notari – sono state utilizzate per fronteggiare le crescenti domande di intervento, laddove sono sorti nuovi bisogni ed esigenze a causa del perdurare della crisi, della durata della vita spesso in condizioni precarie e della riduzione drastica dei fondi statali e dei servizi offerti da altri enti, le cui funzioni sono state soppresse o fortemente ridotte.

“Pur faticosamente e a fronte di risorse sempre calanti, il sistema reggiano ha mantenuto in testa ai propri obiettivi la salvaguardia del Welfare, la promozione della Cultura e del Sistema educativo, anche come strumenti di sviluppo economico, e la volontà di creare le condizioni di crescita e di lavoro, investendo in modo articolato e rilevante nell’Area Nord, nella capacità di fare sistema tra imprese e istituzioni, e nella cura della città attraverso la creazione di infrastrutture nel territorio.

“Si sono perseguiti sempre più importanti processi di ottimizzazione della spesa – ha aggiunto Notari – attraverso una modifica di alcune modalità gestionali di erogazione dei servizi con una maggiore attenzione all’utilizzo di supporti informatici, allo snellimento dei processi e alle conseguenti modifiche organizzative, ma anche attraverso forme innovative di collaborazione con la collettività locale e il privato sociale. “Il consolidarsi di un percorso di programmazione attraverso un bilancio costruito ‘per politiche’ ha permesso di limitare a due momenti, verifica equilibri a luglio e assestamento a novembre, le effettive modifiche del bilancio”.

Il risultato complessivo
Il risultato finanziario della gestione si chiude appunto con un avanzo disponibile di oltre 2,1 milioni e con 35,4 milioni di fondi vincolati, accantonati o destinabili ad investimenti. Anche il risultato economico dell’esercizio è positivo per oltre 298mila euro. La situazione di cassa resta positiva: al 31 dicembre 2015 pari a circa 34,4 milioni di euro, in aumento rispetto al 2013-2014. Il totale dell’attivo patrimoniale ammonta a 1.152.364.702,06 euro, contro  1.110.835.344,91 euro del 2014, mentre il patrimonio netto ammonta a 885.702.143,30 euro nel 2015, contro 846.211.888,09 euro del 2014.

“Razionalizzare ulteriormente la spesa”
“Credo si possa affermare che il Consuntivo 2015 confermi che quello del Comune di Reggio Emilia è un bilancio ampiamente sotto controllo – ha evidenziato l’assessore Notari – Al tempo stesso dobbiamo avere chiaro il fatto che il Consuntivo risenta fortemente delle tensioni, di cui soffre la finanza pubblica nazionale, manifestate attraverso il Patto di stabilità interno: tali tensioni hanno nel tempo la ‘rigidità’ del Bilancio ed è aumentato il rischio di comprimere le disponibilità dell’Amministrazione per l’erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese. In questo contesto, tenuto conto della ferma volontà di non incidere sui cittadini con altre tasse, non possiamo pensare, come fino ad alcuni anni fa, di aggiungere progressivamente servizi o di aumentare la platea dei soggetti beneficiari degli stessi, senza una seria, ma necessaria riflessione sulla spesa consolidata e sull’effettiva necessità ed attualità di talune iniziative”.

“La nostra risposta non può che essere ancora su due piani. Da un lato accentuando ancora lo sforzo di razionalizzazione ed efficientamento dell’Amministrazione comunale, la lotta all’evasione, l’impegno per attrarre risorse esterne, da altri enti e da privati, dall’altro ripensando il sistema dei servizi, non per comprimerlo, ma per adeguarlo, nel contesto di risorse disponibili, ai tempi che viviamo e alle necessità della popolazione”.

“In aderenza agli indirizzi del governo, credo che si debba porre fine definitivamente alla stagione dei tagli ai Comuni – ha concluso Notari – consentendo loro di non diminuire i livelli di assistenza e servizi offerti e, al contempo, di aumentare la capacità di investimento che, insieme alla riduzione della tassazione, rappresenta la leva da utilizzare per assecondare e rafforzare i timidi segnali di ripresa ai quali assistiamo. Infatti, in un contesto di sostanziale invarianza tributaria, il rilancio degli investimenti pubblici e soprattutto pubblico-privati è un fattore di sviluppo necessario, soprattutto dopo tanti anni in cui si è sotto-investito per le note difficoltà e limitazioni a carico della finanza pubblica, a cui si è aggiunta la crisi che ha colpito famiglie e imprese. Gli investimenti rappresentano, insieme, la via per combattere il degrado urbano, per migliorare la sicurezza, per favorire gli insediamenti produttivi e le attività commerciali, per migliorare la viabilità ed anche per rilanciare talune attività economiche, fortemente provate da questi anni”.