Aemilia, ecco come la ‘ndrangheta frodava il fisco

29 aprile 2016 | 15:40
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Aemilia, ecco come la ‘ndrangheta frodava il fisco

Gli ufficiali della guardia di Finanza sono i primi testimoni del processo in corso a Reggio. Decine di milioni nascosti al fisco attraverso “scatole cinesi” di societa’ e false fatturazioni

REGGIO EMILIA – Decine di milioni che sarebbero stati nascosti al fisco attraverso “scatole cinesi” di societa’ e false fatturazioni. Artifici contabili che sarebbero stati messi in pratica non solo nell’edilizia, ma anche da imprese che nominalmente si dedicavano al commercio di prodotti tecnologici e in realta’ sarebbero state asservite agli scopi dell’organizzazione malavitosa.

E’ questo il primo fronte aperto dai pm del processo Aemilia, Beatrice Ronchi e Marco Mescolini, che questa mattina hanno iniziato a chiamare i testimoni del dibattimento. Si tratta di ufficiali della Guardia di finanza di Reggio, ma anche dell’ex comandante delle Fiamme gialle Massimo Maggi, le cui deposizioni hanno aiutato a fare luce su numerosi casi che coinvolgono aziende con sede tra il parmense e il reggiano.

Nel 2010 per esempio, la Cdi Technology con sede a Gualtieri, avrebbe fatturato oltre cinque milioni e mezzo per presunte operazioni inesistenti, mentre la Mb Trading avrebbe emesso nei confronti della Cdi ben sei milioni e mezzo di fatture che, secondo l’accusa, sarebbero fittizie. Secondo quanto annotano gli inquirenti, le aziende potrebbero essere intestate a persone che eseguivano gli ordini dei correi dell’organizzazione tra cui Domenico Curcio, Omar Costi e Paolo Pelaggi.

In molti casi, riferiscono i finanzieri nelle testimonianze, le false fatturazioni sarebbero state coperte da una serie di passaggi documentali e da accrediti bancari per nascondere l’inesistenza del rapporto sottostante le fatture. Un meccanismo che avrebbe consentito di evadere le tasse e fare profitti illeciti. Vengono anche citate vendite di stock di pen-drive Usb o di schede memoria per le macchine fotografiche digitali.

Ad assistere all’udienza, questa mattina, c’era anche l’ex presidente della Provincia di Reggio Sonia Masini. Il dibattimento riprende il 4 maggio e, a seguire, l’11 e il 13. Previste altre deposizioni di membri delle Forze dell’ordine. Cancellata, oltre all’udienza dell’1 giugno, anche quella del 6 maggio (Fonte Dire).