Sel si spacca sul nuovo statuto di Iren

31 marzo 2016 | 17:52
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Sel si spacca sul nuovo statuto di Iren

In dissenso dal coordinamento provinciale, il circolo “Berlinguer” di Sinistra ecologia e liberta’ ritiene invece “indispensabili i cambiamenti statutari nella multiutility”. Bonforte: “Esternazioni a titolo personale”

REGGIO EMILIA – Il nuovo statuto di Iren divide Sel a Reggio Emilia. In dissenso dal coordinamento provinciale, che lo scorso 23 marzo si era chiaramente espresso contro l’introduzione del cosiddetto “voto maggiorato” ai soci pubblici, il circolo “Berlinguer” di Sinistra ecologia e liberta’ ritiene invece “indispensabili i cambiamenti statutari di Iren che consentiranno un voto maggiorato a chi manterra’ la proprieta” delle azioni per piu’ di 24 mesi”.

Per i coordinatori del circolo Sebastiano Milazzo e Graziano Montanini, inoltre, e’ “irresponsabile chi sta provando a far passare il messaggio che le modifiche consentiranno di vendere piu’ facilmente le azioni di Iren. Niente di tutto questo e’ previsto nelle modifiche oggetto di discussione”. Secondo il Circolo insomma, “mantenere la governance pubblica di Iren e’ e dovra’ essere sempre piu’, viste il contesto politico e sociale che stiamo attraversando, un obiettivo irrinunciabile per tutte le amministrazioni di centro-sinistra di cui facciamo parte”.

Questo perche’, aggiungono Milazzo e Montanini, “su un piano politico piu’ generale consente ai governi locali di porre un freno alla politica liberalizzatrice che sta avanzando progressivamente nelle scelte normative portate avanti dagli ultimi governi nazionali”, mentre su “un piano piu’ gestionale locale e di controllo dei relativi processi decisionali, consente alle amministrazioni locali di mantenere una relazione diretta con l’azienda che, soprattutto negli ultimi anni, ha prodotto risposte concreta ai bisogni e alle necessita’ emerse nei territori”.

Dunque, tirano le somme dal Circolo Berlinguer “perdere la governance pubblica di Iren significherebbe da un lato piegarsi definitivamente all’ideologia neoliberista che ha prodotto la drammatica fase economica che stiamo attraversando, dall’altro, conseguentemente, rinunciare a dare risposte ai bisogni sociali dei nostri territori”.

Al netto delle polemiche interne a Sel, che pero’ potrebbero lambire anche il Comune di Reggio dove il partito e’ forza di maggioranza ed esprime il vicesindaco, il tema dello statuto di Iren rimane rovente. Prima del voto in sala del Tricolore, e’ stata infatti convocata per questa sera in municipio a Reggio una seconda commissione per sciogliere gli ultimi dubbi dei consiglieri sull’operazione.

Cautela viene inoltre consigliata anche dai sindacati, come emerso dalla riunione di questa mattina a Torino del patto di sindacato (costituito dai sindaci di Torino, Genova e Reggio Emilia) e Cgil-Cisl-Uil. I sindacati hanno infatti manifestato “preoccupazione” per l’eventualita’ che le modifiche statutarie nella multiutility possano comportare riduzioni di quote di partecipazione societaria da parte degli azionisti pubblici. Per i sindaci, al contrario, queste “consolidano la posizione di controllo pubblico della societa’”.

Il punto di incontro e’ stato alla fine trovato sull’attivazione di un confronto a 360 gradi sulle strategie industriali e l’attuazione dei protocolli sottoscritti, le regole e le modalita’ di assegnazione degli appalti, i rapporti con il territorio e le forme di partecipazione dei lavoratori. Temi su cui le parti hanno concordato un calendario di incontri da avviare entro aprile, confermando nel frattempo la volonta’ “di favorire il miglior clima nelle relazioni tra azienda e organizzazioni sindacali territoriali e aziendali”.

Il coordinatore provinciale Bonforte: “Parlano a titolo personale”
“E’ legittimo che alcuni singoli compagni abbiano delle posizioni personali, ma quella della federazione di Sel e’ precisa. Queste persone parlano a titolo personale, ma a nome di Sel parla il coordinamento provinciale e i consiglieri comunali che voteranno contro il voto maggiorato nello statuto di Iren”. E’ la replica del coordinatore reggiano di Sinistra ecologia e liberta’, Michele Bonforte, ai coordinatori del circolo di Sel “Berlinguer”, Sebastiano Milazzo e Graziano Montanini. Nel merito del voto maggiorato (il meccanismo che raddoppia in sede di assemblea il valore di ogni titolo detenuto da almeno 24 mesi), Bonforte ribadisce quindi alla ”Dire” la posizione contraria della federazione reggiana.

“Il voto maggiorato – spiega – e’ come una droga. E’ vero che all’inizio e’ un vantaggio, ma dopo due anni vale per tutti, non solo per i soci pubblici, e dara’ la stura per far vendere a tutti quello che possono vendere”. Sostenere quindi “che consolidera’ la governance pubblica – prosegue il coordinatore – e’ un’argomentazione che non ha senso perche’ tra due anni si iniziera’ a privatizzare l’azienda: l’ultimo tassello che mancava in un disegno che da tempo viene perseguito”.

Bonforte parla del resto a ragion veduta: “Su questo tema – sottolinea infatti – abbiamo espresso un anno fa una posizione identica sul voto maggiorato nel caso di Hera. In quell’occasione le federazioni di Bologna, Ravenna, Cesena, Rimini, hanno denunciato il pericolo di una privatizzazione. E lo hanno fatto in tempi non sospetti, quando cioe’ erano al governo delle citta’ senza elezioni in vista”. Insomma conclude Bonforte, “la nostra posizione deriva da un dibattito portato avanti da anni. Altre esternazioni sono a titolo personale” (Fonte Dire).