Reggio Emilia Innovazione, nuova perdita di 350 mila euro

10 marzo 2016 | 10:34
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Reggio Emilia Innovazione, nuova perdita di 350 mila euro

I debiti con banche e fornitori sfiorano i due milioni: male il settore sviluppo progetti, ricerca, incubazione di nuove imprese, innovazione e trasferimento tecnologico

REGGIO EMILIA – Nuova perdita per Rei (Reggio Emilia innovazione) che, dopo aver chiuso il 2014 con perdite per 334mila euro, si appresta a chiudere in passivo, altri 350mila secondo quanto riporta Telereggio, anche l’esercizio 2015, mentre i debiti con banche e fornitori che sfiorano i due milioni.

Il Comune di Reggio, ha deciso di partecipare all’aumento di capitale dello scorso anno mettendoci 90mila euro e passando dal 18,6 al 25% delle quote detenute, Unindustria, che detiene il 15%, chi ha messo 50mila euro. Provincia e Camera di Commercio, ferme, rispettivamente, al 15 e a poco meno del 25 per cento della partecipazione societaria, hanno detto di no alla ricapitalizzazione

Dentro a Rei ci sono anche Iren, Unicredit, Fondazione Manodori, Università di Modena e Reggio, Legacoop, Unioncoop, Cna, Confartigianato e una miriade di aziende e imprese private coinvolte con partecipazioni di minore entità. Nel cda ci sono il presidente Aimone Storchi e il vice Paolo Bardelli, in Consiglio siedono ora l’ex esponente di Forza Italia, ora vicina al Pd, Vanda Giampaoli (in quota Comune), e il commercialista Alberto Peroni (in quota Provincia). Prorogato fino all’ottobre di quest’anno il direttore generale Arturo Tornaboni, dirigente ricerca e sviluppo di Iren Rinnovabili.

Il settore in perdita di Rei è quello dello sviluppo progetti, ricerca, incubazione di nuove imprese, innovazione e trasferimento tecnologico. Le entrate non coprono gli alti costi di macchinari, apparecchiature, tecnologie e personale.