Reggio, crescono le imprese straniere

30 marzo 2016 | 17:28
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Reggio, crescono le imprese straniere

Secondo i dati della Camera di commercio sono il 13,7% per un totale di 7.681: entrano Armenia, Azerbaigian, Norvegia e Zambia

REGGIO EMILIA – E’ cresciuta anche nel 2015 la componente straniera delle imprese reggiane, che ha raggiunto un’incidenza percentuale del 13,7% sul totale delle quasi 56.000 attivita’ presenti in provincia. In dettaglio, con un incremento annuo del 3,6%, pari a 270 unita’ in piu’ rispetto al 2014, il numero di aziende guidate da stranieri e’ passato da 7.411 a 7.681 a fronte di una contrazione dell’1% dell’imprenditoria italiana.

L’andamento in controtendenza osservato per le imprese straniere e’ pero’ probabilmente da attribuire, secondo l’analisi dell’ufficio studi della Camera di commercio, piu’ a fattori demografici connessi a forme di autoimpiego che all’evoluzione del ciclo economico provinciale. I paesi d’origine delle comunita’ imprenditoriali straniere piu’ rappresentate nella provincia reggiana sono Cina, Albania, Egitto, Tunisia e Marocco, mentre tra le nazioni in forte crescita si trovano il Pakistan (che conta 448 imprenditori e segna un incremento del 10,9%), la Nigeria (207 imprenditori, 76 in piu’ in un anno, pari a un +58%), e la Moldavia (196, +6,5%).

Pur contando ancora consistenze limitate, nel 2015 hanno inoltre fatto il loro ingresso nel registro delle imprese della Camera di commercio alcune nuove nazioni di provenienza degli imprenditori: Armenia, Azerbaigian, Norvegia e Zambia. La tendenza alla crescita delle imprese straniere si riscontra nella maggior parte dei settori dell’economia provinciale. Le costruzioni, settore nel quale opera circa il 50% delle aziende gestite da stranieri, sono aumentate, in un anno, del 2,6% passando da 3.727 a 3.823. Le attivita’ del terziario (che rappresentano un terzo delle imprese straniere) hanno registrato un incremento dell’8,8% toccando le 1.364 unita’, trainate dall”andamento dei servizi rivolti alla persona.

Sono infine cresciute del 4,3% anche le aziende del commercio, che nel 2015 hanno raggiunto le 1.111 unita’, e quelle che svolgono attivita’ nell’alloggio e ristorazione (piu’ 3,5%). Praticamente stazionario, invece, il numero di imprese straniere del manifatturiero che, passando da 1.132 del 2014 alle attuali 1.137, aumentano solo dello 0,4%. Situazione simile anche in agricoltura (da 51 a 55 aziende), un settore che resta marginale per le imprese condotte da stranieri, rappresentando infatti solo lo 0,9% dell’intero comparto.

Le imprese straniere sono costituite, in cinque casi su sei, da ditte individuali. Sono infatti 6.524 quelle che avevano, nel 2015, questa forma giuridica, anche se in lieve flessione rispetto all’anno precedente. Seguono, con il 6,8%, le societa’ di persone (520 imprese), anch’esse in calo rispetto al 2014. E’ invece cresciuta di un punto e mezzo percentuale – andamento favorito in parte dall’attrattivita’ della normativa – la quota di societa’ di capitale, che ha raggiunto il 6,5% ed ha visto salire da 436 a 503 le imprese con questa forma giuridica.

Intanto le piccole e medie imprese italiane vanno a caccia di fondi partecipando ai bandi regionali per far ripartire l’economia. In ballo ci sono oltre 600 milioni fino al 2021 a cui si aggiungono 3,5 milioni di euro dalla Cciaa: risorse e opportunita’ sono state illustrate in un seminario promosso da Cna Reggio Emilia. L’interesse degli 80 imprenditori presenti si e’ concentrato in particolare sul bando camerale sull’innovazione, sui contributi “Eber” regionali per gli investimenti e sulle risorse del fondo nazionale beni strumentali “Nuova Sabatini”, che mette a disposizione (fino ad esaurimento fondi) cinque miliardi di euro dal 2014 al 2021.

Il bando innovazione, che restera’ aperto fino all’8 aprile prevede un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese ammissibili (fino ad un massimo 15.000 euro) per acquisto di nuovi macchinari, impianti tecnologici e nuove tecnologie. Per conto degli associati l’ufficio Bandi di Cna ha gia’ avanzato oltre 50 domande.