Poviglio, viaggi in Nord Africa con carta clonata

6 marzo 2016 | 13:09
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Poviglio, viaggi in Nord Africa con carta clonata

Ma anche in Europa e fine settimana in centri benessere: frode informatica e indebito utilizzo di carta di credito l’accusa mossa a 2 uomini e una donna dai carabinieri di Poviglio

POVIGLIO (Reggio Emilia) – Una sorta di turisti-hacker i 3 assi dell’informatica e del crimine beccati dai carabinieri di Poviglio: operando da un’altra provincia sono riusciti a decodificare le credenziali della carta di credito di un’azienda di Poviglio dedicandosi all’acquisto di viaggi nelle capitali europee e nei più ambiti centri benessere in Italia.

La vittima, un imprenditore 45enne reggiano, grazie alla segnalazione pervenutagli dal gestore dei servizi interbancari si è accorto delle anomali spese e si è rivolto ai carabinieri della stazione di Poviglio che attraverso mirate indagini telematiche sono risaliti sia ai 3 hacker che operavano da altre province che ai servizi acquistati: viaggi nelle capitali europee in business class e soggiorni nei più ambiti centri benessere d’Italia del costo complessivo di alcune migliaia di euro effettuati presso note compagne aeree e ferroviarie.

Con l’accusa di concorso in frode informatica e indebito utilizzo di carta di credito i carabinieri della Stazione di Poviglio hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un uomo 26enne ed una ragazza 20enne abitanti a Ferrara e un 21enne napoletano tutti con precedenti specifici. E’ stato lo stesso imprenditore reggiano d accorgersi dell’anomalo utilizzo della carta di credito aziendale grazie all’allert pervenutogli dal gestore dei servizi interbancari a cui era associata la carta di credito indebitamente utilizzata che riscontrava anomali addebiti per viaggi di piacere.

Disconoscendo tali acquisiti, non avendo fatto alcuno di quei viaggi e soprattutto avendo in disponibilità la carta di credito che non aveva ceduto a nessuno, l’uomo si rivolgeva ai carabinieri di Poviglio denunciando la frode informatica. I militari povigliesi anche attraverso mirate indagini telematiche risalivano agli odierni indagati nei cui confronti venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine agli illeciti acquisti (una dozzina) eseguiti dai 3 turisti-hacker online.