Manodori, un milione per finanziare idee contro la povertà

17 marzo 2016 | 15:11
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Manodori, un milione per finanziare idee contro la povertà

La Fondazione lancia una chiamata alle armi contro la povertà: appuntamento il 2 aprile nell’aula magna dell’università

REGGIO EMILIA – Una ”chiamata alle armi” contro la poverta’. Arriva a Reggio Emilia dalla fondazione Manodori che il prossimo 2 aprile lancia – nell’aula magna dell’Universita’ – una “call for ideas” alla comunita’ locale per lo sviluppo di un nuovo modello di welfare. In particolare verra’ presentato il bando per il 2016, finanziato dalla fondazione con un milione di euro spalmato su tre anni, che si prefigge rispetto ai precedenti un duplice obiettivo.

Da un lato, intercettare, con l’aiuto di tutti i soggetti coinvolti, i nuovi bisogni emergenti; dall’altro “mettere in rete” realta’ eterogenee su progetti in grado di generare nuove risorse e di potersi sostenere sulle proprie gambe. Un cambio di passo dunque rispetto ai tre bandi precedenti con cui sono stati finanziati complessivamente 15 progetti per 850.000 euro circa.

“Riteniamo questo bando innovativo nel metodo e nella sostanza – spiega il presidente della fondazione Manodori Gianni Borghi – perche’ nei primi due bandi gli obiettivi sono stati decisi internamente, mentre con il terzo bando del 2015 sono stati fissati attraverso un confronto con il territorio. Questo bando lo giudichiamo il top del coinvolgimento della comunita’ che dimostra come la Fondazione sia in questi anni uscita dalla sua sfera di cristallo”. Il progetto si articola in particolare su due fasi. La prima e’ la raccolta di idee rivolta a tutti: cittadini, enti pubblici, privati, imprese, terzo settore. Dopo aver scremato le proposte, la Fondazione Manodori fara’ partire la seconda fase, quella dei laboratori di progettazione.

Con il supporto della fondazione E35 verranno quindi composti gruppi di lavoro per definire i temi su cui lavorare e le modalita’ operative. Infine entro il 2016 o all’inizio del 2017 i progetti diventeranno operativi. “In sostanza – aggiunge Gino Mazzoli, membro del Consiglio generale della Manodori – e’ un bando di coprogettazione che unisce diversi soggetti per generare nuove risorse di cui c’e’ sempre piu’ bisogno.

Dati come quelli delle sofferenze bancarie, schizzate negli ultimi anni al piu’ 120%, mettono in luce una situazione non piu’ gestibile dai soli Comuni che mette a rischio la sostenibilita’ sociale del territorio”. Anche per questo, ricorda ancora Borghi, “la Manodori destina circa il 65% dei suoi investimenti proprio ai settori del welfare e della formazione: ma in questo momento devono fare tutti la loro parte”.

Per Romano Sassatelli, coordinatore della commissione Welfare della Manodori, “la parola ”comunita”’ messa al centro del bando indica il suo valore aggiunto: soggetti diversi che collaborano per trovare risposte innovative ai nuovi bisogni”. In quest’ottica, dopo l’appuntamento del 2 aprile, non si escludono infatti incontri della Manodori con i Comuni capidistretto sociali e sanitari per rendere l’iniziativa diffusa in tutta la provincia.